«Maggior attenzione per il volontariato»

È entrata in politica perché voleva capire se fosse poi così difficile risolvere i problemi. Paola Rusconi, 51 anni appena compiuti e uno studio da architetto, è il sindaco di Pieve Fissiraga. Oggi è candidata alla Camera per il Pd, al nono posto nella circoscrizione Lombardia 3, dopo un percorso che l’ha vista impegnarsi tra i Ds prima e nell’Ulivo poi. Ha iniziato come consigliere proprio a Pieve Fissiraga, al di fuori dell’amministrazione è stata presidente dell’assemblea del Consorzio per i servizi alla persona e rappresentate dei piccoli Comuni per l’Anci; da anni si impegna nel volontariato.

Ha scoperto se è difficile risolvere i problemi?

«Se davvero vogliamo risolverli no, non lo è. E comunque le cose non si risolvono da sole. Nel partito mi sono trovata bene, si riesce a lavorare insieme per aiutare le persone».

Cosa ha imparato dall’esperienza di sindaco?

«Non perdere mai il contatto con la gente e con i suoi problemi quotidiani, perché solo vivendo la quotidianità si riesce a capire come dare una risposta. Anche se si sale ai “piani più alti”, non bisogna mai pensare di essere dei privilegiati».

Le sembra che ai “piani alti” questa familiarità con i problemi della gente sia venuta meno?

«Non da parte di tutti, ci sono persone che si adoperano ancora molto per la gente, purtroppo siamo arrivati a un livello in cui politica è considerata un mestiere, a quel punto diventi un protagonista e non ti interessa più niente degli altri. Io non voglio andare a Roma perché mi piace città ma per risolvere i problemi».

Di cosa ha bisogno il mondo del volontariato?

«Il volontariato è una fonte importante anche a livello comunale, per tutti quei servizi a cui l’amministrazione non può arrivare. Serve più attenzione nei confronti delle associazioni, svolgono un lavoro che non è tenuto abbastanza in considerazione. Per esempio ci sono associazioni che pagano l’Iva sui progetti e non riescono a scaricarla».

Quali sono le priorità per il Lodigiano?

«Il problema più urgente è il lavoro, per evitare che le aziende lodigiane chiudano e le persone restino senza lavoro, senza possibilità di mantenere famiglia».

Lei s’impegna anche per le donne, non è così?

«Servono più servizi per le donne e per i figli, per permettere loro di accedere al mondo del lavoro. Spesso sono messe da parte a causa della maternità, che però non deve essere un fatto negativo bensì una risorsa per la società».

La legalità è una priorità? A Pieve c’è stato un blitz delle forze dell’ordine nel cantiere dove lavora una società espulsa dall’Expo, nel Lodigiano ci sono stati anche incendi sospetti e inchieste come quella su Italia 90...

«Io sono contenta che gli organi competenti stiano indagando a 360 gradi perché le infiltrazioni mafiose devono essere sconfitte. Per ciò che è successo a Pieve sto aspettando le conclusioni delle indagini, in base al risultato prenderemo provvedimenti. La criminalità va debellata non solo nei rifiuti e nell’edilizia, il contrasto alle slot deve essere un punto fermo, tutti pensano sia un gioco ma non è così. Il gioco d’azzardo è la terza industria a livello nazionale e una nuova patologia sociale che colpisce le persone più deboli, inoltre agevola riciclo di denaro».

Come può essere contrastato?

«Visto che l’ordinanza del sindaco non vale, si è creata una rete di Comuni per affrontare il problema, Se non ci si può opporre all’esercente, si può vigilare sulla sicurezza e sugli effetti che causano le slot».

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