Maddalena Dalcerri (Politiche - Fratelli d’Italia)

La politica dalla parte della gente: è con questo spirito che Maddalena Dalcerri, classe 1966, residente in località Campagna di San Colombano, ha da sempre interpretato il suo impegno nelle formazioni di destra, fino ad arrivare a Fratelli d’Italia e alla candidatura alla Camera. Già consigliere comunale dal 1994 al 1999 e poi di nuovo dal 2009 a tutt’oggi e coordinatore del Pdl locale insieme a Giancarlo Rugginenti, più volte membro e presidente di commissioni comunali su temi dell’ambiente, del commercio e del sociale, Maddalena Dalcerri lavora a Milano per Digicamere, la società delle Camere di commercio lombarde che si occupa dello sviluppo digitale. Attualmente è dislocata presso il tribunale di Milano per la riforma del processo civile telematico.

Quale priorità porterai avanti nel programma di Fratelli d’Italia?

«Prima di tutto impresa e lavoro, ma non come concetti astratti. Sono necessari bandi di finanziamento a fondo perduto per l’artigianato, l’industria e il commercio, possibilmente veicolati dalle associazioni di categoria territoriali e dai professionisti locali, in modo da far arrivare sul territorio queste risorse. Oggi ci sono, ma solo per segmenti particolari. C’è bisogno invece di fondi per tutte le attività produttive, perché la sola detassazione non può funzionare, anche se sui giovani bisognerebbe agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro con più anni di esenzione dai contributi. Il problema è rilanciare lo sviluppo, e ci vogliono fondi pubblici, anche e soprattutto per il Lodigiano».

Ma Lodigiano e Sudmilano di cosa hanno bisogno?

«Del lavoro prima di tutto, ma non solo. Per motivi personali in questi giorni ho toccato con mano quello che pensavo anche prima. Altroché eccellenza, la sanità in Lombardia: ci vogliono più risorse per le attrezzature e ci vuole più personale. Poi è bene che invece che rifare gli ingressi, i soldi si mettano nei macchinari».

Fondi per l’impresa, fondi per la sanità: ma dove si trovano le risorse?

«Le risorse ci sarebbero e c’erano anche, ma sono state date in gran parte alle banche e spesso sprecate in doppi incarichi e pensioni d’oro. Ci sono ecotasse e carbon tax da applicare, tanti sprechi da eliminare e qualche razionalizzazione da fare. Ma vanno fatte con criterio: sto seguendo nel Lodigiano tutta la partita della cosiddetta SuperAsp, l’unione delle Asp Valsasino di San Colombano, dell’Azienda speciale di Casale e della Rsa di Codogno, ma a che cosa e a chi serve?».

Nell’immediato su cosa si può puntare?

«Milano ha davanti l’opportunità dell’Expo 2015: ci vogliono progetti ad hoc che coinvolgano tutti i comuni della provincia sul versante del turismo, dell’accoglienza e della valorizzazione delle risorse che pure abbiamo. Progetti indirizzati a creare lavoro soprattutto per i giovani».

Anche le famiglie, però...

«E infatti a mio avviso è possibile agire sulle addizionali Irpef per dare sostegno alle famiglie: se non ci sono soldi per le famiglie, l’economia non gira. Si aiutino pure gli stranieri, ma prima gli italiani almeno nei servizi primari come la casa».

C’è uno slogan che vi sta a cuore?

Incandidabilità a vita per i politici che rubano e revoca delle pensioni d’oro. Due principi dai quali non vogliamo derogare».

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