Lodi, ecco i conti di Palazzo Broletto

Quasi cinquecento euro sulla testa di ogni cittadino. A tanto ammontavano i debiti pro capite del Broletto nel 2011, che nel corso degli ultimi due anni hanno subito un progressivo calo grazie all’estinzione anticipata di 58 mutui. Così adesso le rate degli interessi per i mutui sottoscritti dal Comune costano complessivamente un milione l’anno contro il milione e 700mila euro di prima e questo, tradotto in cifre pro capite, significa circa 350 euro, da tradurre ina una spesa annua pro capite per il pagamento delle rate dei mutui pari a 26 euro. L’ammontare complessivo dell’indebitamento del Comune di Lodi è meno di un terzo di quanto consentito dai parametri di legge e comunque tra i più bassi dei capoluoghi di provincia italiani.

Un dato positivo, anche se il 2012 è stato poi l’anno dell’introduzione di nuove imposte, che sono state istituite dal governo e sono state applicate dagli enti locali. Sui lodigiani è calata la “mannaia” dell’Imu, sono stati previsti rincari sull’addizionale Irpef ed è stata introdotta l’imposta di soggiorno.

Lo stato dei conti nel corso del 2011 è risultato positivo, con un avanto di oltre 1 milione di euro (l’ultimo dato a consuntivo a disposizione). Il bilancio comunale supera i 70 milioni di euro e una parte determinante è rappresentata dalle spese correnti, che per il 28 per cento del totale è composto dalle uscite per il sociale. La spesa per investimenti è stata invece destinata per il 34 per cento a viabilità e trasporti. Sia nel corso del 2011 che l’anno scorso, l’amministrazione è riuscita con grande sforzo a rispettare i criteri del Patto di stabilità, ovvero i criteri di spesa ed entrata fissati dal governo centrale. Negli ultimi anni l’ente ha messo in atto della manovre straordinarie per centrare gli obiettivi richiesti: nel corso del 2011 ad esempio ha ceduto il palazzo Inps (quasi 5 milioni di euro) ad una sua azienda partecipata, Astem spa. Già negli anni precedenti la società pubblica aveva acquistato immobili e partecipazioni dall’ente, tanto che è aumentato il livello del suo indebitamento. Per quanto riguarda l’anno scorso, il patto di stabilità è stato centrato anche grazie a degli “sconti” sui saldi richiesti, da parte dello Stato e della Regione. Bisogna considerare inoltre gli oneri di urbanizzazione che sono stati incamerati con la ristrutturazione della ex “Casa dell’Assunta” di corso Roma (quasi 1 milione di euro). E lo spostamento di quasi 2 milioni di euro delle somme dovute per le multe iscritte a ruolo nel fondo di svalutazione crediti. Sono stati raggiunti anche dei discreti risultati nelle aste pubbliche per la vendita dei “gioielli” immobiliari dell’ente. Il patto di stabilità nel 2012 prevedeva l’obiettivo programmatico di un saldo positivo di 2.623.000 euro tra competenza per la parte corrente e cassa per gli investimenti.

C’è poi tutto il capitolo legato alla manovra delle entrate: la pressione tributaria pro capite negli ultimi anni è aumentata (nel 2009 era pari 405,63 euro pro capite, nel 2010 ha raggiunto i 419,90 euro e nel 2011 ha toccato quota 591,23). Manca ancora il dato definitivo relativo all’introduzione dell’Imu, che si è trasformata in un pesante prelievo soprattutto per seconde case e attività produttive, ma pesa anche sulle prime abitazioni (aliquota al 4 per mille). Per ora i calcoli sul gettito dimostrano che l’imposta sulla casa e altri immobili ha comportato un prelievo di 8 milioni e 157mila euro: quasi 5 milioni sono stati versati nelle casse del Broletto, mentre 3 milioni e 327mila euro sono andati allo Stato. La media pro capite è di 183 euro. Sempre nel corso dell’anno scorso, Lodi ha anche previsto dei rincari sull’addizionale Irpef: l’imposta sul reddito era ferma allo 0,2 per cento ed è stata resa progressiva, fino allo 0,8 per cento in relazione al reddito, con una soglia di esenzione per i più poveri. Il salasso non ha inciso nelle buste paga del 2012, ma peserà con il saldo dell’imposta che dovrà essere versato quest’anno. Tra le novità tributarie indicate anche la creazione di un’imposta di soggiorno: è scattata da settembre e riguarderà una decina di strutture ricettive in città (tra alberghi, bed and breakfast e agriturismi).

Si tratta di una maggiorazione a notte per persona che riscuotono gli alberghi e hanno poi il compito di versare quanto raccolto nelle casse del Broletto.

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