
Più imprese attive rispetto ai primi tre mesi dell’anno, meno rispetto a dodici mesi fa. È questo il dato saliente che emerge dalla nota congiunturale del secondo trimestre 2017 elaborata dalla Camera di commercio di Lodi sulla base dei dati diffusi venerdì scorso da Unioncamere Lombardia.
Nel periodo aprile-giugno il numero di imprese attive a Lodi e provincia, su un totale di 16.748 registrate all’anagrafe camerale, si è attestato a quota 14.652: rispetto al trimestre precedente si sono contate 23 posizioni in più (per un incremento pari allo 0,47 per cento), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno se ne sono contate 154 in meno (per un decremento pari all’1,04 per cento). Le perdite maggiori sono state registrate nei settori delle costruzioni (-88 imprese), del commercio (-45 imprese), delle attività immobiliari (-17 imprese) e dell’agricoltura (-15 imprese). Variazioni positive sono invece state riscontrate alle voci “altre attività di servizi” (+12 imprese) e “attività artistiche, sportive e di intrattenimento” (+8 imprese).
Nonostante il calo del numero complessivo di imprese attive, l’osservazione della serie storica evidenzia un miglioramento del trend sia congiunturale che tendenziale.
Il capitolo sulla nati-mortalità delle imprese ci dice che nel secondo trimestre sono state 248 le nuove iscritte, mentre sono state 228 quelle che hanno cessato l’attività. Il saldo è risultato dunque positivo, ma se il tasso di natalità (pari all’1,48 per cento) è risultato allineato a quello medio lombardo, quello di mortalità (pari all’1,36 per cento) è risultato superiore a quello regionale (attestatosi nel trimestre all’1 per cento).
Analizzando il quadro settore per settore, segnali ancora positivi sono arrivati dall’industria manifatturiera: la variazione tendenziale della produzione ha fatto registrare una crescita dell’1,98 per cento, quella del fatturato interno dell’1,90 per cento, quella del fatturato estero del 12 per cento, quella dell’occupazione del 3 per cento. Note positive sono arrivate anche dall’artigianato manifatturiero: la produzione tendenziale è risultata in aumento dell’1,53 per cento, il fatturato interno è cresciuto nell’anno del 3,92 per cento, quello estero del 2,64 per cento, l’occupazione è cresciuta dell’1,16 per cento. Infine, note negative sono arrivate dal settore del commercio e soltanto parzialmente positive da quello dei servizi: i valori tendenziali dei volumi d’affari hanno fatto registrare rispettivamente un calo dell’1,27 e un incremento dello 0,66 per cento.
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