Semplice. Ma di quella semplicità “pratica” e decisa. Come qualsiasi vigile del fuoco che si rispetti. Solo che lei non è “un” vigile del fuoco, ma “una”. Volontaria, per la precisione, presso il comando di Sant’Angelo. E anche se siamo nel 2016 e il mondo è già cambiato, tra i pompieri non si vedono ancora moltissime donne. Laura Stucchi, 28 anni, sabato pomeriggio arriva alle 14 nella caserma di Lodi per la lezione di “scuola guida”: vuole imparare, insieme all’unica altra volontaria presente al corso, a guidare i mezzi pesanti, ma prima deve naturalmente conseguire la patente.
Per chi conosce bene i vigili del fuoco, il cognome di Laura non è certo una sorpresa. Massimo Stucchi è il comandante di Lodi: «Sono figlia d’arte», scherza la giovane, ma il motivo per cui ha deciso di seguire le orme del padre è più profondo. «Quello che mi ha spinto a prendere questa decisione è la voglia di rendermi utile. Avrebbe anche potuto essere un incarico per il 118 o per qualche altra forza di polizia, l’importante era far qualcosa per gli altri. Di certo ho avuto la fortuna di poter seguire l’esempio di mio papà. Poi, ho seguito l’istinto».
Per il momento Laura fa la volontaria, mentre di professione è ingegnere. Sogno e ambizioni, però, portano direttamente ad autoscale da salire e incendi da spegnere. «Le donne nei vigili del fuoco sono ancora poche. Anche nel mio ambito lavorativo sono sempre a stretto contatto con gli uomini. Non è semplice e sicuramente non è per tutti, ci vuole molta pazienza». Cosa le piace dell’indossare la divisa dei pompieri? «È uno di quei lavori nei quali la gente ti dice grazie, e questo in generale non sempre succede. È una professione nella quale il punto di vista umano conta molto, è un aspetto che mi sembra si stia perdendo».Per fare la volontaria ha dovuto seguire insieme a tutti i suoi colleghi un corso di 120 ore, che può arrivare anche a 150; le lezioni sono necessarie per la formazione. Laura Stucchi è entrata in servizio nel 2011, l’attività prevede che una volta a settimana si dia il proprio contributo dalle 21 alle 6 del mattino. Ha mai avuto paura? Ci pensa un attimo, poi risponde: «No, la paura si trasforma in concentrazione. Semmai ti viene dopo, quando ripensi a quello che è successo. Diciamo che in certe situazioni la paura non puoi permettertela».
La concentrazione è (quasi) tutto, questo è quello che ha imparato: «Bisogna prestare tanta attenzione, devi rimanere concentrato su quello che fai. Così, devi riuscire a dimenticarti in alcune occasioni le persone che magari gridano o altri dettagli, anche perché non puoi dare retta a tutto se vuoi fare bene il tuo lavoro». Di fronte alla sua decisione di diventare vigile del fuoco, papà Stucchi non ha mosso alcuna obiezione. «Mia mamma invece si è subito preoccupata, ma non mi ha mai detto “no, non lo fare”. Come tutte le mamme, quando esco mi dice sempre di stare attenta». Ed è esattamente quello che Laura fa: sta attenta, come qualsiasi vigile del fuoco che si rispetti.
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