La tromba che guida la “Orsomando”: «La nostra è la vera musica popolare»

Tra le bande musicali più in voga nel Lodigiano, la “Giovanni Orsomando” di Casalpusterlengo, intitolata alla memoria del grande musicista napoletano, vanta una robusta consistenza. Per la verità, attiva negli anni tra la prima e la seconda guerra mondiale, ha conosciuto un lungo oblio fino al 1982, anno in cui il maestro Giacomo Cantone volle a tutti i costi riproporla, trovando la piena disponibilità del sindaco dell’epoca, il compianto Luigi Ferrari e dell’assessore Cesare Bertoglio. Si deve proprio al compianto maestro Cantone la scelta del nome di “Orsomando” per la risorta “band” casalina.Parliamo della nobilissima istituzione, che predica e produce musica popolare di alta qualità, con il presidente Giorgio Cecconello. Classe 1971, sposato, una figliola di 10 anni di nome Vittoria, di professione fa l’operaio elettromeccanico alla “Sbaruffati” di Casalpusterlengo. Lui, nel 1982, a soli 11 anni, appare tra i musicanti fondatori e di questo va fortemente fiero. Suona la tromba, suo primo maestro è stato Luigi Puppo, con lui anche Franco Bassanini, il celebre presidente Anbima del Lodigiano, promotore delle bande musicali del territorio e pure lui in carica alla “Orsomando” dal 1982. Stazza da giocatore di rugby, una passione incontenibile per la musica popolare, il presidente della “Orsomando” racconta per filo e per segno l’esperienza della virtuosa “band” casalina.Signor Cecconello, a lei la parola...«Dice il vero: possiamo parlare di esempio virtuoso. Io ci sono dentro da 34 anni ed è inutile che le dica di come ne sia orgoglioso. Io nella musica popolare mi ci trovo a meraviglia: unisce la gente, rallegra, porta serenità a tutta birra».Lei è il presidente in carica...«Sì, lo sono dal 2010 quando il consiglio mi elesse una prima volta. Poi, nel 2014, con il rinnovo, sono stato confermato nella carica fino al 2018. La procedura è di natura democratica: i bandisti eleggono il direttivo di sette musicanti e questo assegna le cariche sociali del quadriennio. Il mio vice è Luca Fontanella, tesoriere Edoardo Geroli, pure lui dentro dal 1982, segretaria Chiara Sibra, tra l’altro con le funzioni di capo banda, diplomata in clarinetto, mentre vice capo banda è Angela Guglielmetti, docente scolastica di lingua inglese, tra l’altro diplomata in flauto traverso. Infine, i consiglieri: sono Marco Sclosa, Francesco Gnocchi e Mario Toscani».Sentiamo dire che siete un gruppo molto coeso...«Può dirlo forte: chi ama la musica popolare avverte come primo impatto il segno dell’amicizia. Attualmente, i tesserati ufficiali sono 72, quelli attivi, cioè che partecipano regolarmente all’attività musicale, una cinquantina. Il nostro repertorio è molto vasto e si deve alla fantasia del direttore musicale maestro Franco Bassanini: si va dalle musiche gloriose del passato a quelle contemporanee. Un repertorio che deve piacere al pubblico, ma che deve soddisfare anche la voglia di musica del bandista. Il segreto, a ben vedere, sta proprio qui: i brani che noi proviamo durante le nostre lezioni incontrano sempre la nostra simpatia e questo ci spinge ad esecuzioni molto professionali e gradevoli per noi stessi e per chi ci ascolta».La composizione dei musicanti?«Un po’ di tutto: qualche professionista, ma anche semplici operai e pensionati. Tutti accomunati intanto da vero spirito di amicizia e da grande passione per la musica popolare. Ciascuno di noi conserva il proprio strumento come se fosse un figlio, cioè con il massimo amore e con la perizia che merita. I giovani, pensi, rappresentano almeno il sessanta per cento della nostra forza musicale, annoveriamo anche una discreta presenza femminile>.Ci dicono che vi sono anche degli stranieri...«Vero: contiamo su una simpatica cinesina, due marocchine ed un peruviano. Tra gli allievi del nostro corso vantiamo invece due ucraini. Insomma, pure noi ci adoperiamo, nei limiti del possibile, per favorire l’integrazione. Mi permetta di ricordare che come banda facciamo affidamento alle iniziative ed ai corsi musicali delle scuole elementari e della media per “travasare” nei corsi della nostra banda e plasmare i nuovi musicanti da inserire nell’organico. Tenga conto che i nostri corsi sono completamente gratuiti: non si paga nemmeno un euro e si impara a suonare uno strumento. Noi consigliamo ai genitori di approfittare dei nostri corsi per avviare i loro ragazzi alla conoscenza ed alla frequentazione della musica, un risvolto, concorderà con me, che è sempre molto positivo nella cultura personale. Se questi allievi, come quasi sempre accade, si appassioneranno completamente, potranno inserirsi con la loro brava divisa nel corpo della nostra banda».È vero che tra i vostri musicanti figurano anche coloro che scelgono addirittura di perfezionarsi al conservatorio...«Certo. Alcune allieve ad esempio frequentano il “Nicolini” di Piacenza: si tratta di Beatrice Carniel, quinto anno di clarinetto, Elena Ben Said, origini tunisine, terzo anno di clarinetto, Alessia Fisco, terzo anno di flauto traverso. Non si deve meravigliare se dalla struttura della banda musicale possano nascere dei talenti impegnati addirittura in attività professionistica delle sette note. La banda è una scuola preziosa».Voi come “Orsomando” avete la fama di svolgere una attività concertistica piuttosto corposa...«Ricordo che nella stagione 2011 siamo arrivati ad eseguire qualcosa come diciotto concerti. In media, comunque, i concerti intesi come tali sono dieci-dodici all’anno. Tenga conto che la banda assume l’impegno di accompagnare, a richiesta, eventi civili, folcloristici e religiosi. Noi della “Orsomando” vantiamo il programma musicale religioso previsto dalla Cei e molti brani da noi eseguiti vengono accompagnati anche dal canto dei partecipanti ai riti sacri».Signor Cecconello, sottovoce, ci confidi chi glielo fa fare...«Nessun mistero: la passione per le sette note, la bellezza della musica, la liceità dello spartito, l’amore per lo strumento musicale. Guardi, ho cominciato alle scuole medie, mi è subito piaciuto un sacco e ricordo che la mia famiglia spese allora 20 mila lire per l’iscrizione al corso della banda. Aggiunga che, oggi come oggi, un buon strumento, una affidabile tromba, arriva a costare anche seimila euro: chi li spende lo fa perché nutre amore per la musica, ha voglia di suonare e di migliorare la sua tecnica».La banda che lei presiede vanta la partecipazione ad eventi davvero memorabili...«Per la nostra soddisfazione, sono davvero tanti. Le posso citare quello del giugno 2013 in piazza San Pietro, Città del Vaticano. Siamo stati in trasferta il 4 e 5 giugno di quell’anno e da poco era stato eletto Papa Francesco. Ricordo che il primo giorno abbiamo potuto visitare i giardini vaticani, i musei, ma anche la città di Roma. Il giorno seguente ecco l’udienza del Papa dalle ore 7 del mattino: siamo riusciti ad esibirci proprio davanti a Papa Francesco e per noi è stato davvero il massimo della vita, un evento da narrare ai nostri figli, una gratificazione immensa e che è possibile provare facendo il bandista. Ricordo pure, tanto per citare un secondo caso, il plauso scritto che ci ha trasmesso Giorgio Napolitano nel 2011, allora era lui il presidente della Repubblica, per le nostre iniziative a ricordo del 150° dell’Unità d’Italia. Sia la foto con Papa Francesco che il documento di Napolitano fanno bella vista qui sui muri della nostra sede sociale ed operativa, qui in vicolo Olimpo, a Casale».A proposito di patriottismo, andrebbe poi citata anche l’avventura nel 2015 per il centenario della Prima guerra mondiale...«Anche questa è storia della “Orsomando”, nel senso che nel nostro repertorio siamo riusciti ad inserire brani a celebrazione di quell’evento, pezzi musicali che ogni tanto riproponiamo nei nostri concerti, ma che hanno trovato la loro sublimazione, da parte nostra, proprio nel corso del 2015. Ritengo che anche questo contributo rappresenti una dimostrazione del nostro attaccamento alle istituzioni ed alla storia italiana».Signor Cecconello, come vi giudica la città di Casalpusterlengo?«Non vi è dubbio che la popolazione ci apprezza davvero tanto. A livello istituzionale siamo considerati come operatori di cultura musicale e ci rendiamo conto che la “Orsomando” è una delle tante istituzioni a cui bisogna dare ascolto da parte delle autorità. Il contributo che ci viene concesso dalle casse municipali è per otto uscite in eventi del Comune, in più non dimentichiamo che utilizziamo questa struttura come sede sociale concessa in comodato proprio dal municipio».Insomma, siete davvero una istituzione considerata in ambito casalino...«Mi permetta di aggiungere in extremis un evento extra comunale. Abbiamo avuto l’onore di partecipare al Festival internazionale delle bande musicali in piazza della Signoria a Firenze. Ebbene il 5 aprile del 2015 siamo riusciti a tenere un nostro concerto al cospetto di una folla gigantesca: anche questo fa storia per la “Orsomando”. Vorrei chiudere, se mi permette, con un appello: stiamo spendendo euro per il rinnovo delle divise sociali dei nostri musicanti, mi rendo conto che la congiuntura non invita a sollecitare contributi, ma se qualche anima buona, ditte o persone singole, vogliono darci la loro offerta, noi del consiglio, qui nella sede di vicolo Olimpo n° 10, siamo sempre disponibili. Penso che il gesto rappresenterebbe una sorta di grazie della città per quanto stiamo facendo per la sua visibilità. Che, mi creda, non è affatto poco. Dunque, grazie in anticipo a chi vorrà rompere il ghiaccio ed a tutti coloro che seguiranno. Il grazie di cuore è di tutti i bandisti».

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