La ricetta del centrosinistra per la città:

«Con noi impegno, passione e coerenza»

Ostaggio della sinistra?

Ciò che fa fede è il programma, condiviso

da tutte

le forze

Se eletto, per prima cosa introdurrò nuovamente la gratuità del trasporto scolastico

Non si ritiene affatto un “ostaggio dei comunisti”, come lo accusano i suoi avversari. Simone Uggetti, classe 1973 e in corsa per il Broletto in quota centrosinistra, continua la sua campagna elettorale (ormai agli sgoccioli) con il motto “Insieme si può”.

Al primo turno ha conquistato 9.167 voti, pari al 43,30 per cento, contro i 7.300 dell’ex collega di giunta Giuliana Cominetti, pari al 34,48 per cento.

Se diventerà sindaco, cosa farà come prima cosa?

«Prenderò tre provvedimenti: ripristinerò la gratuità del trasporto scolastico, promuoverò gli spostamenti in bici dei dipendenti pubblici e introdurrò il parcheggio gratuito a partire dalle 18».

Come intende smarcarsi in caso di vittoria da una figura “ingombrante” come quella di Lorenzo Guerini?

«Guerini è un amico, gli voglio bene e grazie a lui ho imparato molto. So che per come è fatto e per questioni di stile farà il parlamentare e non si occuperà delle questioni di Lodi. Chi mi conosce sa bene che da tutti raccolgo suggerimenti ma da nessuno imposizioni».

Può svelarci in anticipo la giunta?

«Non c’è nulla da svelare, naturalmente sto pensando a una squadra che abbia elementi di innovazione e persone di esperienza, il giusto mix che serve alla città. Le persone dovranno però essere competenti, appassionate alla città e dovranno avere voglia di ascoltare e di lavorare insieme per lo stesso progetto».

I risultati del primo turno hanno premiato il lavoro di Silvana Cesani, ex assessore di Rifondazione comunista che si è presentata con un progetto civico, e di Sel. Questo determinerà uno “spostamento a sinistra” dell’amministrazione in caso di vittoria, così come sostengono i suoi avversari?

«La nostra proposta per Lodi ha un vincolo: il programma, che è stato preparato prima e rappresenta un patto tra le liste. In consiglio ci saranno tante persone nuove, una pluralità di consiglieri non riconducibile a schemi, ritengo quindi che sia inutile inseguire fantasmi che non ci sono. Quando si ha poco da dire si fanno attacchi senza sostanza».

Quindi non ci saranno problemi nell’approvare provvedimenti inerenti il Business Park o i contributi alle scuole paritarie?

«Del Business Park ho iniziato a parlare fin dalle primarie, e sono stato scelto come candidato sindaco. È diventato un mio cavallo di battaglia ed è nel programma. Per quanto riguarda le paritarie avevamo da poco approvato la convenzione e ho già detto che questa sarà la strada che seguiremo».

Ha incentrato la campagna elettorale sul tema del lavoro. L’accusano di gettare fumo negli occhi dei lodigiani, perché sotto questo profilo il Comune non ha competenze. È così?

«L’ultima cosa che faccio è illudere le persone. Posso risultare antipatico o simpatico, ho tanti difetti ma chi mi conosce sa che non ho mai dato risposte evasive su niente. Preferisco dei “no” sinceri piuttosto che dei “sì” falsi. Ho parlato di

cose concrete: l’Università con

i relativi appalti e sub-appalti, il

parco industriale, il trasferimento della facoltà di veterinaria con l’arrivo di circa 3mila studenti, il modello Icr, il tavolo di programmazione pubblico-privato sul commercio per pensare a operazioni di marketing in grado di promuovere la città. Non ho promesso posti di lavoro. Dico però che il lavoro è una priorità dell’amministrazione, il Comune deve fare tutto quello che può per aiutare le imprese».

Il centrodestra, la Lega nord in particolare, ha puntato l’attenzione sulla sicurezza, citando tra i problemi l’accattonaggio molesto e i parcheggiatori abusivi. Farà qualcosa al riguardo?

«Credo che sicurezza e accattonaggio siano due questioni diverse. La sicurezza è legata a episodi come furti e scippi, noi vogliamo far vivere di più la città con iniziative, interventi sull’illuminazione e un maggior presidio, grazie alle forze dell’ordine e alle telecamere. L’accattonaggio mole-sto non è una questione di sicu-rezza ma di buona convivenza civile, questo è un momento di difficoltà e di crisi. A volte si ha l’impressione che dietro ci siano dei sistemi organizzati, credo che sia questo che si deve colpire, evitando ovviamente gli eccessi e le molestie».

In campagna elettorale ha presentato un maxi progetto per un nuovo parcheggio all’ex Macello: una boutade del momento o un impegno reale?

«In otto anni di amministrazione Guerini la città è cambiata molto e in meglio, penso ai Giardini,

alla piscina, alle difese spondali, alle scuole, ai parchi. Ci è mancato il potenziamento dei parcheggi, l’ho rilanciato in questa campagna elettorale e non è affatto una boutade ma un impegno reale».

Raccoglierà l’appello alla riduzione dei costi della politica e delle partecipate?

«Assolutamente sì, l’efficienza prima di tutto. Oltre alla riduzione del numero di dirigenti, c’è la riorganizzazione della macchina comunale, un’operazione possibile sfruttando meglio le risorse interne».

Che giudizio dà di questa campagna elettorale, tra volantini anonimi o al vetriolo, lettere di Berlusconi e confronti pubblici che, nella fase del ballottaggio, la sua sfidante ha rifiutato per concentrarsi sulle iniziative in mezzo alla gente?

«L’intervista in Rai era surreale, Cominetti ha negato il confronto in città ma ha accettato quello in tv, direi che la metamorfosi berlusconiana è stata completata. All’inizio sembrava si vergognasse di essere sostenuta da Lega e Pdl e ribadiva di essere civica, poi è arrivata nelle case dei cittadini la lettera di Berlusconi che invita a votarla. La coerenza è mancata anche in campagna elettorale».

Perché non ha fatto apparentamenti per il ballottaggio?

«Credo che i nostri primi alleati siano i cittadini. Ho apprezzato soprattutto Tadi, ha fatto proposte costruttive e non demagogiche, spero che anche da parte di altri, mi riferisco al Movimento 5 Stelle, ci possa essere lo stesso atteggiamento. Se chiamati ad amministrare, noi avremo un atteggiamento aperto: se un’idea buona arriva anche dal più acceso degli avversari la prendiamo in considerazione. Si cerca di governare una città, non si è certo alla fiera delle vanità».

È tranquillo per il secondo turno, visto l’esito del primo?

«Questa è un’altra elezione. Al primo turno c’è stato un segnale importante ma non c'è nulla di deciso, ecco perché chiedo a tutti di tornare a votare, è un esercizio democratico ed è importante dare un contributo sull’idea di città».

Cosa si sente di dire a un elettore indeciso o a un lodigiano che non vuole votare?

«Siamo pronti a metterci impegno, passione e coerenza. Abbiamo la fortuna di avere tante persone che hanno lavorato per questo progetto, persone che ringrazio, soprattutto coloro che sono ancora al lavoro nonostante non saranno eletti in consiglio. Questo è un bel modo di fare politica, perché disinteressato».

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