«La priorità? Uscire dall’immobilismo»

Esperienza internazionale al servizio di Regione Lombardia. Barbara Tovagliaro, 51 anni, residente nella Lomellina, è candidata al Consiglio Regionale Lombardo per le circoscrizione di Pavia e Lodi per Fare per Fermare il Declino. Al Lodigiano la lega buona parte della sua esperienza professionale, che l’ha portata a conoscere da vicino il settore agricolo locale, collaborando con Confagricol-tura Lombarda anche su “partite” lodigiane.

L’esperienza della Tovagliaro è poliedrica: ha lavorato nel settore sportivo, moda, congressuale, stampa, è stata capo dell’Ufficio Commerciale del Consolato Svedese a Milano, in ruoli di start up ed incubatori aziendali in settori come l’agricoltura con Confa-gricoltura Lombarda per un progetto di promozione e diffusione all’estero dei prodotti alimentari lombardi supportato dal Consorzio Grana Padano. Dal 2001, lavora come libera professionista per un grosso gruppo industriale svedese nel settore dell’alta tecnologia.

Perché ha scelto di candidarsi?

«Paragonando l’Italia con la Svezia ed altre realtà europee, mi sono resa conto che il mio paese oggi è malato di immobilismo. Tutto questo mi ha indotto ad interessarmi di politica attivamente per poter contribuire al necessario cambiamento ed ho individuato in Fare per Fermare il Declino la giusta opportunità da cogliere».

Quali sono le priorità che intende portare in Regione?

«Intervenire sui costi della politica, tagliando le spese della casta, creando un assessorato alla Trasparenza, migliorando la pubblica amministrazione e valorizzando il personale valutato meritocraticamente; abbassare il carico fiscale per favorire la crescita, riducendo il costo del lavoro ed aumentando il reddito netto del lavoratore; attivare migliori condizioni per aumentare da subito opportunità di lavoro, facilitando l’ingresso al mondo del lavoro giovani e donne, ridefinendo il ruolo del welfare aziendale e della piccola e micro imprenditoria, sfruttando le opportunità di Expo 2015».

E rispetto al territorio Lodigiano?

«Il mio impegno si concentrerà su alcuni aspetti fondamentali: potenziare le vie di comunicazione e in particolar modo quella ferroviaria per rendere più scorrevole il flusso dei pendolari e delle merci; in vista di Expo 2015, creare un network di imprese che possa proporre i propri prodotti durante la manifestazione, creare lavoro reale per imprese e servizi aprendo uno Sportello unico per le imprese e sviluppare il turismo. Rispetto al Piccola media impresa, intendo favorire l‘accesso delle donne e dei giovani al mercato del lavoro sgravando le addizionali regionali per un periodo di tempo iniziale, ampliare la rete degli asili nido, senza dimenticare che Lodi ha prodotti artigianali di alta qualità: bisogna valorizzarli sul territorio nazionale e all’estero creando iniziative per favorire l’export delle imprese per una più ampia internazionalizzazione. Sul fronte sanità, opto per la realizzazione congiunta, sia nel pubblico che nel privato di poli di eccellenza,. Riguardo all’agricoltura infine credo che oggi parecchi fondi europei rimangano inutilizzati e le nostre imprese, per realizzare ciò che realmente serve, non hanno gli strumenti finanziari agevolati di cui godono i nostri concorrenti europei».

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