Influenza, appello alla vaccinazione: «Colpirà da tre a cinque milioni di persone»

L’influenza di quest’anno colpirà un maggior numero di persone rispetto all’anno passato: sono attesi tra i tre e i cinque milioni di malati, secondo le aspettative espresse «con molta cautela» dal professor Gianni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.

«Non si può parlare di maggiore aggressività perché questo termine significa tutto e niente - spiega Rezza -. Accade che quest’anno sono mutati due dei tre virus che circolano: il virus H1n1, quello dell’epidemia del 2009, non è mutato; i virus Hong Kong e Brisbane sono invece due nuove varianti, leggermente mutati rispetto a quelli dello scorso anno, e quindi potenzialmente più pericolosi».

Quando il virus muta, infatti, la popolazione è maggiormente a rischio perché non ha le difese immunitarie. «Più casi di influenza si verificano, maggiore è la possibilità di casi gravi, soprattutto tra i soggetti più a rischio, per un semplice fatto statistico. Questo è il motivo per cui noi consigliamo di vaccinarsi».

Il consiglio è diretto in modo particolare alle categorie a rischio che sono quelle di sempre: gli anziani, le donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, i medici e il personale sanitario di assistenza. Tra gli over-65 però «la vaccinazione non è andata bene negli ultimi anni - sottolinea Rezza -. Infatti è scesa al di sotto del 50% a causa degli effetti allarmistici provocati da vari episodi che poi si sono rilevati del tutto infondati».

Altro motivo per cui vaccinarsi è che «i vaccini non costano molto e fanno risparmiare il Ssn grazie a un minor numero di ospedalizzazioni e al contenimento della spesa per i farmaci». L’inizio dell’influenza vera e propria è atteso novembre, il picco tra gennaio e febbraio.

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