«Centodieci? Sono davvero centodieci anni o è un errore?», si chiedono tutti con tono strabiliato, anche in redazione. No, nessun errore: sono davvero centodieci candeline sulla torta, per una borghettina che nella vita di cose ne ha viste tante. Anzi, tantissime. Oggi Rosalia Bonà raggiungerà l’ambizioso traguardo, ma chi a Borghetto pensa di poterle fare gli auguri di persona resterà deluso: la nonnina vive ormai da molto tempo a Roma. Un modo per contattarla, però, c’è: in occasione del suo compleanno debutterà sul web la sua pagina Facebook, curata da Agitalia, l’associazione che da tempo la segue per la riscossione di alcuni titoli di stato.Superato lo stupore per l’età raggiunta, sempre con un pizzico di invidia, tra i lodigiani si fa subito largo un’altra domanda: «Ma come ha fatto?». Già, come ha fatto. «Forse perché non si è mai sposata», scherza qualcuno in paese. Nonna Lia ha trascorso la sua vita tra il lavoro e gli affetti, mai una sigaretta o un vizio. Pasti leggeri e un solo bicchiere di vino al giorno, è così longilinea (persino troppo) che pesa meno di 40 chili. Una “ricetta” che l’ha fatta stare alla larga dai medici, i decenni sono passati senza che accusasse una seria patologia. Ha brindato al nuovo millennio con nipoti e pronipoti, nella città eterna, per sbrigare le faccende di casa e darle una mano c’è una badante. Fino al 1969 ha lavorato come operaia in una fabbrica di lampadine, qualcuno sostiene a Milano e qualcun altro si ricorda in Brianza.Rosalia è nata a Borghetto il 22 settembre 1906. «È stata una delle poche donne, oggi ancora in vita, a votare al Referendum per la monarchia in quanto molto legata alla figura del Re», ricordano da Agitalia, dove la conoscono bene e l’apprezzano. Ha conosciuto due guerre mondiali, durante la seconda ha perso molte persone care.Ieri mattina il sindaco Giovanna Gargioni, con l’aiuto di alcuni dipendenti, ha controllato all’anagrafe chi fosse questa longeva borghettina e chi fossero i suoi genitori: la mamma, Assunta Silvestrini, era casalinga, mentre il papà, Pompeo Bonà, era muratore. Lì per lì, in Comune, nessuno sapeva chi fossero, ma in paese, lo sanno tutti, i Bonà sono tanti. Il presidente della Pro Loco, Diego Bonà ci ha pensato per alcuni minuti, ma niente: «Non mi viene in mente nulla». Una soluzione però si è trovata: telefonare a suo zio, Nino Bonà, spirito giovanile a 83 anni. È lui a svelare l’arcano e a trovare un collegamento con la famiglia: «Sì, so chi è, è nata nel 1906 mi pare», proprio così. «Era una prima cugina di mio papà Dante, credo abbia altri parenti a Milano». Nino, infatti, non l’ha conosciuta, però si ricorda che il papà di Rosalia una volta rimasto vedovo si risposò ed ebbe un’altra figlia.In Italia nel club dei super centenari ci sono 18 persone, soprattutto donne, molte della Sardegna. Agitalia regalerà a “nonna Lia” una pagina Facebook dedicata alla sua vita, sarà l’associazione a occuparsi degli aggiornamenti. Non è mai troppo tardi per lanciarsi nel mondo del web, anche a centodieci anni.
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