Il freddo “rallenta” i portalettere

Due lavoratori in più, per i sindacati ne servono venti

La posta arriva nelle case lodigiane “al rallentatore”: ghiaccio e neve hanno infatti reso sempre più complicata la “missione” dei portalettere che per raggiungere le abitazioni del territorio devono utilizzare bici o motorino. «A causa del maltempo molti non sono riusciti nei giorni scorsi a utilizzare i mezzi a disposizione, solo i dipendenti con la macchina hanno avuto meno problemi - spiega il segretario della Slp Cisl Giovanni Martorana -, per questo abbiamo chiesto di poter abbinare alcuni portalettere agli altri con una vettura a disposizione, con 13 gradi sotto zero è dura viaggiare su bici e moto. È chiaro che in queste condizioni le consegne sono più lente, ci si limita a quelle più urgenti, si è verificato qualche infortunio a causa del gelo e, in ogni caso, ci sono portalettere che hanno sfidato il maltempo e hanno utilizzato lo stesso la bici, un comportamento ammirevole: ce la mettono davvero tutta per svolgere il loro compito, anche in situazioni avverse». A proposito di consegne con il contagocce, alcune segnalazioni sono arrivate la scorsa settimana dai residenti della città bassa.

Poste Italiane ha previsto due operatori in più per tutta la provincia di Lodi, il personale è attualmente in servizio a Casale e impegnato nel settore del recapito. «La corrispondenza in giacenza aumenta - commenta Martorana -, i portalettere sono stati assegnati a Casale, ma non si è previsto un incremento a Lodi e nemmeno a Sant’Angelo. Ci aspettavamo qualcosa di più, dal nostro punto di vista sarebbero necessarie ameno altre venti persone, anche perché di fronte ai pensionamenti non ci sono altrettante sostituzioni. L’ufficio postale di Comazzo aspetta ancora il responsabile dall’inizio dell’anno».

Le sigle sindacali che a livello nazionale hanno aperto una vertenza nei confronti dell’azienda (Slp Cisl, Uil Poste, Confsal e Ugl) riprenderanno lo sciopero delle prestazioni straordinarie il 27 febbraio. Un’iniziativa che è stata già attuata alla fine del 2011.

«Il provvedimento riguarderà sia i portalettere che gli impiegati - afferma Martorana -, questo significa che quando i lavoratori finiranno il turno andranno subito a casa, anche se in ufficio ci sono dei clienti in attesa. Deve essere chiaro che non ce l’abbiamo affatto con l’utenza, ci scusiamo infatti per i disagi, ma sono mesi che ormai l’azienda “non ci sente” di fronte alle nostre richieste. Il cambio degli orari ha portato ulteriori problemi, che alla fine, negli ultimi mesi, sono sempre i soliti: la carenza del personale e gli uffici sprovvisti di dipendenti, a casa con influenza, solo per citarne alcuni. A volte i cittadini si infuriano con i dipendenti perché non sanno cosa c’è dietro». Anche i direttori delle filiali sono sul piede di guerra. Nei prossimi giorni i sindacati del comparto postale daranno il via a una serie di assemblee per discutere con il personale delle numerose questioni aperte.

Greta Boni

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