Giovani lodigiani schiavi del gioco

Un fiume di denaro bruciato nelle scommesse. I ragazzi del Lodigiano spendono somme da capogiro per slot machine e puntate sportive. Una “febbre” che nel territorio è schizzata alle stelle. Lo dimostrano i dossier dell’Espad e Ipsad, due ricerche che considerano la diffusione del gioco d’azzardo nei più giovani. L’indagine è stata curata dal Consiglio nazionale delle ricerche e riporta dati aggiornati al 2010.

Sono stati il 45 per cento gli studenti delle scuole del territorio, tra i 15 e i 19 anni, che hanno provato la fortuna mettendo sul piatto dei soldi. Un valore superiore al dato regionale (44 per cento) e leggermente più basso di quello nazionale (47 per cento). A far salire le statistiche è la propensione al gioco dei 19enni della provincia di Lodi (55 per cento), contro le quote lombarde (50 per cento) e italiane (51 per cento). Interessante anche la fotografia sugli scommettitori incalliti: nel territorio le frazioni più elevate riguardano l’abitudine di avvicinarsi a macchine da gioco elettroniche (21,2 per cento) e le puntate su cavalli e partite di pallone (41 per cento), che è uno dei livelli più alti in tutta la regione. E poi spicca l’acquisto dei biglietti del “Gratta e vinci” e Lotto che ha contagiato anche gli studenti (60 per cento). In questi casi pochi sono stati i giocatori premiati per la costanza, che hanno guadagnato l’intero jackpot. La maggior parte delle volte le somme versate non hanno portato ad alcun risultato significativo: una fila di monetine che in breve si sono volatilizzate.

Le indagini del Cnr inizialmente sono nate per monitorare i consumi di sostanze (legali ed illegali) nella popolazione scolarizzata (Espad) e residente (Ipsad) in Italia. Negli anni sono diventati poi strumenti per monitorare anche altre dipendenze (gioco d’azzardo, Internet, disordini alimentari). Lo studio Espad coinvolge ogni anno circa 500 scuole dislocate su tutto il territorio nazionale. Lo studio Ipsad invece circa 35mila residenti (rilevazione del 2010).Il questionario somministrato comprende, in entrambi gli studi, delle domande che indagano le abitudini al gioco (frequenza, tipologia di giochi, soldi spesi negli ultimi trenta giorni) e uno strumento (un questionario breve) per stimare il numero di giocatori a rischio. Le percentuali sono stimate in base alle risposte ai questionari da parte del campione intervistato nelle aree specifiche di interesse e poi pesate per la distribuzione degli studenti iscritti (per ciò che riguarda lo studio Espad) e per la distribuzione dei residenti per ciò che riguarda lo studio Ipsad.

Sono quindi lavori molto dettagliati, che considerano anche i luoghi dove gli studenti hanno deciso di tentare il bacio della “Dea bendata”: per Lodi le percentuali più alte sono nei bar, tabacchi e pub (69,3 per cento), nelle sale scommesse (24,8 per cento) e a casa di amici (24 per cento). In questi centri, la presenza di giovani non manca e spesso i ragazzi si attaccano alle macchinette per le scommesse e non si muovono per ore. Alcuni degli esami del Cnr riportano inoltre la prevalenza degli studenti che hanno giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi, confrontati con Lombardia e resto d’Italia. Una tabella è stata inoltre interamente dedicata al grado di rischio del gioco per i ragazzi, che misura le forme di dipendenza. La situazione viene ritenuta grave in Lombardia per il 9 per cento dei casi e nel territorio per il 5,8 per cento. Gli esperti hanno fatto in più un’analisi puntuale sulle differenze di genere sul gioco d’azzardo in regione Lombardia. Sono soprattutto gli uomini ad essere esperti in videopoker, macchinette elettroniche e combinazioni sportive. La quota è pari al 58 per cento contro il 33 delle donne.

I dossier confermano infine gli andamenti che erano stati riscontrati dagli ultimi dati resi noti da Agipro news, agenzia stampa specializzata in giochi a pronostico e scommesse. Nel 2010 ogni lodigiano, in media, aveva speso 1.147 pro capite, per un totale di 266 milioni di euro. Nel 2011 la cifra era invece cresciuta in modo considerevole, arrivando a 286 milioni di euro, pari a 1394 euro a testa. A sedurre di più i lodigiani, attratti da sogni milionari, ci sono le slot machine e il gratta e vinci. In videolotterie la popolazione del territorio nel 2011 ha infatti investito immensi capitali. Un importo da far rabbrividire se messo insieme: 182 milioni di euro, pari a 886 euro a testa.

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