Gas, inchiesta sulle bollette gonfiate

Leggere e comprendere una bolletta del gas non è facile ma si presume che almeno le società che le emettono abbiano le competenze per elaborarle correttamente. Invece sembra che non sia così, dato che l’Autorità per l’energia e il gas ha aperto un’istruttoria sulle bollette di Linea Più, che conta 220mila utenti tra Pavia, Cremona, Crema, Lodi e zone del Bresciano, del Novarese e del Modenese; nel Lodigiano, principalmente perché acquisiti da Astem, gli utenti sono 25mila. L’inchiesta riguarda le tariffe applicate nel terzo trimestre del 2009.

Sembra che agli utenti sia stato fatto pagare, relativamente al solo costo del gas consumato, un importo di circa il 5 per cento superiore rispetto al quadro tariffario dettato dall’Authority. Una contestazione che però al momento è solo relativa, in quanto Linea Più, assieme a una quarantina di società, rappresentative di tre quarti delle utenze del metano d’Italia, ha già presentato ricorso al Tar, e ora al Consiglio di Stato, sostenendo che l’Autorità per l’energia elettrica e il gas non abbia più il potere di determinare le tariffe del metano, dato che il mercato del gas naturale è stato liberalizzato. L’aumento rispetto alle tariffe dell’Authority sarebbe stato applicato proprio ritenendo che a far data dal terzo trimestre 2009 questo potere regolatore fosse venuto meno, dopodiché, dal trimestre successivo, Linea Più aveva fatto dietro front tornando ad allinearsi alle tariffe dell’Authority. In attesa, comunque, che il consiglio di Stato dirima la questione. Per le famiglie si tratterebbe di pochi euro, di qualche decina per le grosse utenze, ma per Linea Group la cifra in gioco è di alcune centinaia di migliaia di euro.

Intanto però nella penultima bolletta la società ha deciso di recuperare un aumento che si sarebbe dimenticata di applicare (proprio) nel quarto trimestre del 2009: 9 euro in più di quota fissa, una delle altre componenti della fattura del gas. Un aumento che era stato deciso dalla stessa Authority e che ovviamente come tutti gli aumenti non è stato impugnato dalle aziende.

«Per quanto riguarda le bollette del terzo trimestre 2009, è in corso un chiarimento al Consiglio di Stato che non ha ancora portato alla definizione di una richiesta di azione compensativa da parte di Linea Più, in eccesso o in difetto che sia - spiega l’azienda -. L’argomento riguarda anche molti altri operatori e Linea Più opera sempre nel rispetto delle normative, nell’interesse di un servizio completo, trasparente, utile ed economico per i clienti, e ovviamente si atterrà ad ogni richiesta di azione compensativa».

Linea Più si occupa della vendita del gas e fa capo a Linea Group Holding, società interamente a capitale pubblico che aggrega le ex municipalizzate di Cremona (Aem) Pavia (Asm), Lodi (Astem), Rovato (Cogeme) e Crema (Scs/Srcp). Era già stata oggetto di un’istruttoria dell’authority nel 2007, riguardo al coefficiente di adeguamento altimetrico e climatico della misurazione del gas al contatore, in 38 comuni, ma il procedimento si era concluso dopo due anni riconoscendo che la società non aveva commesso errori nelle bollette: aveva sbagliato, invece, a rispondere a un questionario dell’Autorità.

L’Aeeg (Autorità per l’energia elettrica e il gas) ha avviato un’istruttoria sulle tariffe applicate da Linea Più nel terzo trimestre del 2009 a 220mila utenti, tra i quali 25mila lodigiani

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