Fusione Banco-Bpm, Saviotti: «Nessun licenziamento»

La fusione tra Bpm e Banco Popolare non comporterà traumi sul piano occupazionale. Lo ha assicurato l’ad del Banco, Pierfrancesco Saviotti, nella conference call di presentazione dell’operazione, varata ieri dai consigli dei due istituti. «Non ci sarà nessun licenziamento, nessun intervento che potrà disturbare i colleghi, che sono un asset fondamentale per il futuro del gruppo», ha affermato Saviotti ha quindi definito «stupidaggini che non esistono» le indiscrezioni circolate su un possibile piano di esuberi legato alla fusione. «Chi uscirà è perché vorrà uscire, perché vorrà partecipare ai fondi di solidarietà. I nostri dipendenti, e so che l’Ad di Bpm Castagna la pensa allo stesso modo, sono la nostra forza così come sono la nostra forza i clienti».

La banca che nascerà dalla fusione di Bpm e Banco Popolare «sarà supersolida e questa è la prima garanzia che tutti i colleghi di questa banca devono avere. Quindi, i nostri colleghi possono stare sicuri che faranno parte di un gruppo solido», ha detto a sua volta l’Ad di Bpm Giuseppe Castagna all’incontro con la stampa che ha fatto seguito alla conference call.

Sia Saviotti che Castagna hanno inoltre fatto riferimento ai propri vissuti nelle rispettive banche e a rapporti con i sindacati dei dipendenti intessuti sul dialogo e non sul contrasto. È previsto che i rappresentanti di entrambi gli istituti, nelle rispettive sedi milanesi, presentino oggi pomeriggio anche alle rappresentanze sindacali interne il percorso definito dal progetto di fusione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA