Nessun addio alla Provincia di Lodi, o quanto meno nessun addio a quello che rappresenta. Il giorno dopo il vertice di Monza arriva il commento soddisfatto del presidente Pietro Foroni: la Provincia di Lodi non scomparità e sfuma il rischio di tornare ad essere territorio periferico della Provincia di Milano. Non solo: l’ente è destinato ad ingrandirsi inglobando «alcuni comuni del Sud Milano e altri già facenti parte della Diocesi lodigiana». Insomma, il disegno di legge costituzionale varato dal governo segna sì la morte delle Province, ma apre una grande opportunità per il territorio: far nascere una realtà nuova (si chiameranno Enti locali regionali), più ampia (dovrà contare trecentomila abitanti o tremila chilometri), e creata secondo i principi «d’efficienza e maggiore responsabilità degli amministratori» e «di maggiore autonomia amministrativa e territoriale».Queste le parole entusiastiche di Foroni, dopo l’incontro di ieri tra gli amministratori locali leghisti e i ministri Umberto Bossi e Roberto Calderoli.Quali campane a morto per il territorio, quindi. Tutto il contrario, tanto che il presidente della Provincia definisce la riforma costituzionale «la sintesi delle nostre aspettative».
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