Festa e violenza, il Primo Maggio di Milano

Un pomeriggio di violenza e devastazione a Milano. Il corteo No Expo partito da piazza XXIV maggio, dopo un avvio pacifico e a suon di musica, è poi degenerato in una serie di scontri cominciati intorno a via Carducci, e proseguiti per molto tempo tra alcune delle vie più note del centro meneghino, come corso Magenta e via Conciliazione. Alcuni manifestanti, identificati come Black bloc, hanno letteralmente devastato automobili, molte sono state date alla fiamme, e anche negozi, banche, abitazioni. Il fumo nero, misto ai gas lacrimogeni, ha invaso le strade e lunghe colonne si sono levate sinistre nel cielo sopra la città. La Questura di Milano ha confermato il fermo di alcuni No Expo, anche se al momento non si conosce ancora il numero dei fermati. Da quanto si è potuto vedere sul terreno si sono registrati anche dei contusi tra le forze dell’ordine

Da più fonti è poi confermato che i dimostranti violenti hanno fatto ampio ricorso a bottiglie incendiarie, oltre che a lanciare bombe carta, razzi pirotecnici e pietre grosse come un pugno contro gli schieramenti delle forze dell’ordine che impedivano che il corteo potesse uscire dal percorso che era stato autorizzato dalla Questura. Da quanto si può ricostruire nelle prime ore, proprio l’impossibilità di deviare dal percorso stabilito per puntare verso piazza Duomo sarebbe stata la causa dello scoppio delle violenze

Il corteo principale, che era stato nei fatti poi diviso in tre diversi tronconi, è giunto in zona Pagano, dove era previsto lo scioglimento e la maggior parte dei manifestanti ha lasciato l’area. Restano i timori per ciò che le frange più violente potrebbero organizzare in vista della rappresentazione della Turandot al Teatro alla Scala questa sera, ma la Questura ribadisce di avere impedito ai violenti di avvicinarsi alle zone sensibili del centro storico, che restano blindatissime in vista dell’evento mondano

Mentre a Rho Pero si è celebrato l’orgoglio della città chiamata a ospitare l’Expo, con una giornata di festeggiamenti e cerimonie che hanno attirato già 200mila visitatori, nelle vie di Milano la violenza ha lasciato il segno una volta di più, confermando i timori della vigilia per un Primo maggio che, in tema di sicurezza, era annunciato come una data molto delicata

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