Famiglie in crisi, una guida ai prestiti

Il mercato immobiliare sta precipitando verso il baratro, trascinando con sé il patrimonio delle famiglie italiane. La crisi, la disoccupazione e la pressione fiscale hanno messo a dura prova i conti delle famiglie italiane, costrette in molti casi a chiedere dei prestiti per poter fronteggiare spese ed imprevisti di vario genere. Anche in questi casi, la logica è stata la stessa, ovvero: risparmiare, cercando prodotti finanziari convenienti. Per farlo, molti hanno analizzato a fondo il mercato, ad esempio mettendo i prestiti delle banche ed istituti di credito a confronto, per cercare la formula più vantaggiosa e adatta alle proprie esigenze.

Mercato immobiliare: oscilla e precipita il valore delle case

Secondo gli indicatori presi in considerazione in questi studi di Bankitalia, la ricchezza delle famiglie italiane sarebbe determinata dalla somma di cinque fattori distinti: abitazioni; oggetti di valore; fabbricati non residenziali; impianti, macchinari, attrezzature e scorte; e terreni. La tendenza prolungata al ribasso del valore delle case, registrata nel corso degli ultimi dieci anni, avrebbe inciso più pesantemente degli altri.

Il valore della casa, il bene più importante per gli italiani, sarebbe infatti passato da un totale di 4.221 miliardi del 2003 a 4.908 miliardi nel 2013; l’incremento del 14,2% nasconde però una realtà diversa. Negli anni di maggiore fortuna, compresi tra il 2003 e il 2009, è stata toccata la quota di 5.562 miliardi, con una crescita del 31,8%. A questa crescita è però seguita un’inversione di tendenza già nell’anno successivo, quando il valore delle case è crollato, toccando valori dell’11.7%.

Prendendo in considerazione anche le attività finanziarie delle stesso periodo, si verificano dei movimenti significativi. Infatti, fino al 2006 si è registrata una crescita delle ricchezze finanziarie, stimate intorno ai 4.318 miliardi. Dall’anno successivo, ovvero dal 2011, le risorse sono diminuite sensibilmente toccando 3.632 miliardi. La crescita è ripresa solo negli ultimi due anni, quando le famiglie italiane hanno ricominciato ad investire in attività finanziarie.

In crescita sarebbero anche i debiti, che avrebbero registrato tra il 2003 e il 2013 una crescita del 33.2%, passando da 665 miliardi a 886 mld. Il picco massimo è stato poi raggiunto nel 2010, quando le passività sono arrivate a toccare i 935 mld, per poi scendere nei tre anni successivi. La ricchezza netta complessiva delle famiglie, nata dalla somma delle diverse fonti di ricchezza a cui sono stati sottratti i debiti, si è attestata per il 2013 intorno a 8.728 miliardi, per poi scendere negli anni successivi.

Prospettive future

Sebbene sia difficile fare delle previsioni sull’andamento del mercato, si spera che la semplificazione delle procedure di accesso al credito e i tassi di interesse più bassi, possano spingere gli italiani ad investire nuovamente nel mercato immobiliare. La ripresa del mercato farebbe infatti da traino all’intero settore dei consumi, ormai troppo penalizzato dalle conseguenze della crisi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA