Fabio Raimondo (Regionali - Fratelli d’Italia)

«La bonifica dell’ex chimica Saronio? Deve diventare una priorità a livello regionale». Il 34enne Fabio Raimondo tenta la scalata al Pirellone. Classe 1978, sposato e padre di due bimbi, di professione avvocato civilista, attualmente a Melegnano è assessore alla sicurezza, alla polizia locale, alle politiche sociali, alla famiglia, al lavoro e formazione professionale, al volontariato, alla casa e alla Protezione civile. Ma il 34enne è anche presidente dell’assemblea intercomunale del Distretto sociale Sud-est Milano. In passato, invece, è stato presidente provinciale della Giovane Italia, la formazione giovanile del Popolo della Libertà, partito che a fine 2012 ha lasciato per aderire a Fratelli d’Italia. Raimondo si candida nel collegio di Milano e provincia a sostegno del candidato governatore del centrodestra Roberto Maroni.

Perché l’uscita dal Pdl e l’adesione a Fratelli d’Italia?

«La negazione delle primarie e le incertezze del Pdl nazionale sulle liste pulite sono i motivi per cui ho aderito a Fratelli d’Italia».

Ma quali sono i valori della nuova formazione politica?

«Riteniamo che l’onestà e l’etica pubblica debbano diventare i principi su cui rifondare il centrodestra. Non a caso il Pdl ha chiesto un passi indietro agli impresentabili».

Perché si candida?

«Ho voluto mettere a disposizione la mia passione di giovane impegnato in politica sin da quando rappresentavo in consiglio d’istituto gli studenti del mio liceo. In questi anni poi, ricoprendo a Melegnano il ruolo di assessore alle politiche sociali e alla sicurezza, ho maturato una vasta competenza amministrativa».

Quali sono i punti forti del suo programma?

«Sui temi sociali e sanitari, ma anche sul lavoro, la formazione professionale e la giovane impresa il nostro territorio può dare molto. E da questo punto di vista la Regione può diventare una grande opportunità».

E per la città di Melegnano cosa ha in mente?

«A livello regionale la bonifica dell’ex chimica Saronio, che interessa da vicino la realtà locale, deve diventare una priorità sul fronte delle politiche ambientali. Ma puntiamo anche all’introduzione del quoziente familiare, altro tema molto sentito in città».

Si spieghi meglio...

«Il carico fiscale, di cui è peraltro necessaria una drastica riduzione, deve essere proporzionale ai componenti del singolo nucleo familiare».

Come imposterà la sua campagna elettorale?

«La mia sarà una campagna elettorale sobria, starò a contatto diretto con la gente per ascoltarne le critiche e i suggerimenti».

In caso di elezione si dimetterà da assessore?

«Certamente. Si tratta del resto di due cariche incompatibili tra loro. Anche se ciò dovesse avvenire, comunque, continuerei a prestare una peculiare attenzione alla realtà di Melegnano».

Ma davvero Roberto Maroni è l’uomo giusto per vincere alle Regionali di fine febbraio?

«Maroni mi piace perché, da ministro degli Interni, si è distinto per il tenace impegno nella lotta alla mafia. È questo il segnale che oggi ci chiede a gran voce la Lombardia».

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