Ecco l’elenco completo dei siti contaminati in provincia di Lodi

Aziende chimiche, distributori di carburante, oleodotti e sversamenti, sulle strade o nelle rogge. Questi sono i luoghi individuati dal censimento stilato dall’Agisco, Anagrafe e gestione integrata dei siti contaminati, elaborato da Regione Lombardia e Arpa, un dossier aggiornato ad aprile 2016 e che può essere consultato on line. Per quanto riguarda il Lodigiano, il bilancio è il seguente: 106 i luoghi presi in considerazione, 38 sono quelli contaminati, 35 quelli potenzialmente contaminati e 33 quelli bonificati. Scorrendo le tabelle con i nomi, pagina dopo pagina si delinea la storia di un territorio in cui il comparto chimico ha sempre avuto un ruolo di primo piano. Un settore che la crisi ha fortemente ridimensionato.

Il bollino rosso

“Bollino rosso” per 38 siti considerati contaminati, tra questi diverse attività ancora al lavoro o distributori abbandonati, senza contare le aziende che invece hanno chiuso i battenti. Tra queste ultime la Pantaeco di Coste Fornaci e l’ex Samor, entrambe a Casale; l’area Hexion Chemicals di via Trivulzio a Codogno e l’ex Sinterama di Sant’Angelo. Tra le realtà in attività, la Trelleborg di Lodi Vecchio, la Viscolube di Pieve Fissiraga , passando per la centrale E.On (ex Enel, ex Endesa) di Tavazzano-Montanaso.

Nel capoluogo

A Lodi il dossier indica due distributori, quello di viale Dalmazia e quello di via Sant’Angelo, dove la bonifica è già partita: nel primo caso si è conclusa, nel secondo i lavori erano in corso durante l’estate. Anche all’ex Sicc è stato avviato il ripristino dell’area, a fianco della “cattedrale vegetale”, un tassello fondamentale per la riqualificazione del Lungoadda.

Il Comune aveva fatto partire una riconversione complessiva dei benzinai presenti in città, la concentrazione maggiore si trova in viale Milano, una bonifica è attesa anche per l’ex Ip e l’ex Agip 1967. Sempre a Lodi, inoltre, si segnalano la Baerlocher e l’ex Eurotecno in località Carazzina.

Gli oleodotti

Distributori e oleodotti entrano a far parte della lista dei 35 luoghi potenzialmente contaminati. All’attenzione di Regione Lombardia e Arpa ci sono per esempio l’Unilever di Casale, l’ex cartiera di Vidardo, l’ex Metallurgica di Graffignana, la Sasol Italy di Terranova e la Sun Chemical di Sordio. Gli oleodotti sono invece concentrati a Lodi Vecchio, sulla strada provinciale 140, a Mairago e Ossago. A Lodi città alcune delle zone inserite nella lista sono l’area in via della Camolina, a Porta Regale, l’ex Abb di viale Pavia, l’ex Marzagalli di viale Milano, l’Euticals di San Grato.

Le partite chiuse

Infine, il Lodigiano può contare su 33 “pratiche chiuse”, si tratta delle aree in cui la bonifica si è conclusa. Anche in questo caso, nell’elenco compaiono diversi distributori di carburante, ma i “nomi eccellenti” coinvolgono aziende come l’ex raffineria Sarni Gulf a Bertonico, Akzo Nobel e Dow Italia a Fombio, Padana Rifiuti a Merlino. Due i casi particolari: il ripristino della zona in viale Nazioni Unite a Pieve dove, in seguito a un incidente che ha coinvolto un automezzo, si è verificato un rilascio accidentale di sostanze, oltre all’intervento nella roggia Zucchetta a Codogno, presso il campo sportivo di San Biagio, a causa di una perdita di gasolio.

Per il capoluogo, la Regione evidenzia quattro casi: gli ex magazzini generali tra viale Pavia e via Griffini, l’area dismessa in via Sant’Angelo, un’azienda agricola con indirizzo a cascina Pizzafuma e l’ex Sael di via Secondo Cremonesi.

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