Domenico Crespi (Politiche - Pdl)

Lavoro, sicurezza, onestà. Sono i capisaldi della proposta elettorale di Domenico Crespi, santangiolino doc, classe 1948, sindaco per “vocazione”. Crespi ha guidato il Comune di Sant’Angelo dagli anni Novanta ai giorni nostri (con una “pausa” di cinque anni), è stato tra i fondatori di Eal, Acl, Sal e Sogir. È’ una delle figure più conosciute nel panorama della politica lodigiana. Un passato nelle fila della Democrazia cristiana, oggi corre come candidato al Senato per il Popolo della libertà (posizione numero 36). E con orgoglio dice: «Non ho mai ricevuto in vita mia incarichi di partito retribuiti».

Sindaco, si aspettava la candidatura?

«Me l’avevano accennata, tant’è che in tempi non sospetti avevo espresso l’auspicio che a Roma fossero elette persone che conoscono bene il territorio. Con tutti i miei limiti, credo di poter mettere a disposizione una grande esperienza come amministratore pubblico. E soprattutto a differenza di altri non ho chiesto poltrone al partito».

È stato inserito alla posizione numero 36 nella lista del Pdl e dunque difficilmente sarà eletto. Deluso?

«Sicuramente sono un po’ distante. Ma la mia onestà e la mia competenza non vengono certo sminuite da questo posizionamento: chi mi sceglie sa che è in buone mani».

Quali sono le emergenze del territorio?

«Lavoro, lavoro e ancora lavoro. Per questo occorre agevolare le aziende che assumono, con particolare attenzione ai giovani, alle donne e alle persone di una certa età che vengono espulse dal mercato del lavoro».

Esiste un problema sicurezza?

«Esiste, inutile negarlo. Dobbiamo fare attenzione a quello che succede nelle scuole e nelle strade, cogliendo i segnali di allarme».

Su quali altri fronti si dovrà lavorare a Roma?

«Il sociale e la scuola. Nel mio piccolo a Sant’Angelo ogni anno presento un Piano diritto allo studio da oltre un milione di euro e investo centinaia di migliaia di euro nelle politiche sociali. Mi lasci aggiungere che nel mio Comune non ci sono sperperi, né consulenze d’oro. Il malaffare alberga altrove».

Intanto però le aziende artigiane denunciano il problema dei mancati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni…

«Il problema è reale. Ma il Comune di Sant’Angelo nel mese di gennaio 2012 ha pagato fatture per un milione e mezzo di euro, sostenendo soprattutto le imprese locali».

I Comuni lamentano difficoltà a far partire nuove opere pubbliche a causa del Patto di stabilità. Il nuovo governo riuscirà a modificarlo?

«Me lo auguro. Nel 2007 il sindaco Crespi disse che il Patto di stabilità andava cambiato perché era un meccanismo subdolo come una fuga di gas. E oggi lo ripete».

La distanza fra i cittadini e la politica è ormai evidente. È preoccupato?

«Credo occorra distinguere tra i politici romani e gli amministratori locali. Questi ultimi sono sempre in trincea. Personalmente sono sempre stato in mezzo alla gente, tutti i giorni, non solo durante la campagna elettorale. I santangiolini sanno che Crespi è sindaco 24 ore su 24».

Pdl e Lega nord hanno siglato un accordo a livello nazionale per le elezioni politiche. A Sant’Angelo però da sempre il Carroccio è il più fiero oppositore di Crespi. Come la mettiamo?

«Diciamo che si tratta di un’anomalia tutta santangiolina. E d’altra parte a Sant’Angelo si sono sempre verificate situazioni particolari, siamo sempre stati una sorta di laboratorio. Nel 1993 ho inventato la mia lista civica e ho scritto sul simbolo il mio nome. A distanza di anni noto che gli esperti parlano di personalizzazione della politica e spopolano le liste civiche a livello locale e nazionale».

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