Disabili, trasporti “a ostacoli”: «Ora servirebbe più sensibilità»

«Se penso al trasporto pubblico per i disabili, mi metto le mani nei capelli». Enrico Agosti, presidente dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) non poteva essere più chiaro di così nello spiegare le difficoltà di chi si muove su una sedia a rotelle.

«Se i ragazzi vengono lasciati a piedi dai pullman, se sopra si viaggia come sardine, come possiamo pensare che ci siano i servizi adeguati per i disabili?», si chiede, facendo riferimento ai recenti disagi segnalati dal «Cittadino». «Meglio stendere un velo pietoso».

A penalizzare chi è in difficoltà, secondo Agosti, è soprattutto il trasporto su gomma, una situazione che si verifica anche in altre città, mentre per i treni sono le piccole stazioni ad avere la peggio: «Quando capita di vedere i disabili che utilizzano bus e corrierine? Trovo una certa rassegnazione, queste persone cercano dei modi alternativi per spostarsi, si arrangiano in modo diverso. Non mi pare che su questo argomento ci sia una grande attenzione o sensibilità». Anche in termini di accessibilità a stazioni e pensiline.

Il presidente Anmic ricorda che solamente adesso alla stazione di Lodi si sta correndo ai ripari con l’installazione degli ascensori, ma di fatto «coloro che devono prendere il treno - rileva Agosti - devono chiamare un accompagnatore delle Ferrovie per attraversare i binari, questo significa che è necessario avvisare prima e contare sull’aiuto di qualcuno».

Il sodalizio ha combattuto negli anni una vera e propria battaglie per eliminare le barriere architettoniche nella stazione della città del Barbarossa, una conquista che è stata ottenuta nell’ambito degli accordi tra Comune e Ferrovie per l’ampliamento del sottopasso. «In città come Milano, Roma, Bologna, Firenze e Torino sono state create le “sale blu” dedicate ai disabili, con servizi a loro tutela e con personale dedicato e la certezza di essere accompagnati. A Lodi non possiamo pretendere che venga creata una sala blu, ci accontentiamo di un montacarichi. Comunque è stato un segnale importante».

Soprattutto per i disabili che utilizzano il treno, il futuro potrebbe essere diverso. Ieri mattina Agosti si trovava a Milano per l’Expo ferroviario, come rappresentante dell’Anmic nazione ha assistito, insieme ai non vedenti, alla presentazione del nuovo treno di Alstrom. «Una cosa simile sarebbe stata impensabile 15 anni fa - commenta Agosti -, siamo soddisfatti dell’approccio. Il treno, che si chiama Pop, è dotato di piattaforme e non ha gradini, salvo quattro carrozze del regionale, c’è un bagno per disabili e oltre alla facilità di accesso è garantita libertà di movimento. Accorgimenti che vanno sì a favore dei disabili, ma anche degli anziani. Trenitalia, inoltre, ha spiegato che si sta ragionando su di un sistema integrato che dall’accesso alla stazione fino al treno permetta ai disabile di non incontrare difficoltà».

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