«Da Codogno la riscossa del Pd»

Rosy Bindi: «Questo centrodestra è da “cartellino rosso”»

«Eleggete Ceretti e dissodate il terreno per le prossime elezioni politiche. Diamo un cartellino giallo al centrodestra e a Berlusconi. Il prossimo sarà quello rosso». Ha scaldato il “popolo” del centrosinistra l’onorevole Rosy Bindi, venerdì sera a Codogno per la tappa elettorale a sostegno della lista civica del centrosinistra “Codogno Insieme”: folla delle grandi occasioni in piazza Cairoli, applausi calorosi, un via vai di strette di mano e di fotografie ricordo con i candidati di lista, i numerosi militanti, i tanti amministratori di area (non solo di Codogno) scesi in città per l’evento. Il comizio ha dato subito microfono a Ceretti, presentato dal segretario cittadino del Pd Giovanni Ghilardelli. Tutte all’attacco le sue prime battute: «Chiedo a Dossena, alla Vanelli, a Sansotera perché vi siete divisi, perché fino a pochi mesi fa eravate insieme e oggi siete gli uni contro gli altri? A questa domanda non avete mai risposto, perché una sola è la risposta: fallimento del vostro progetto politico-amministrativo». Ceretti è però stato chiaro: «Non lucriamo sulle sfortune altrui, abbiamo costruito il nostro progetto con mesi di lavoro, passione, condivisione con la città. E questa è già una realtà, non è una promessa». Sociale, famiglia, sostegno all’occupazione, sicurezza: questi i settori programmatici di punta di “Codogno Insieme” per cui Ceretti ha lanciato l’appello finale: «È l’ora della svolta, date forza e futuro al nostro progetto per dare forza e futuro alla città». «Codogno mi ricorda Roma, dove abbiamo un centrodestra che ha fallito sul piano politico e di governo, e aggiungerei in questo caso anche sul piano morale», ha incalzato l’onorevole Bindi che ha fatto il suo più sincero “in bocca al lupo” a Ceretti: «La vittoria mi pare sia vicina, speriamo che Codogno possa essere il segno di un riscatto che ci auguriamo anche per la Provincia di Lodi, la Lombardia e tutta l’Italia». Rosy Bindi ha poi spaziato a 360 gradi sulle falle del governo Berlusconi: tagli a scuola e sanità, scandalo Ruby, fallimento degli eventi di Lampedusa e Manduria, disoccupazione e precariato sono state alcune delle problematiche sottolineate dalla Bindi, sicura nel dire che il centrodestra «non ha più le carte in regola per presentarsi davanti agli elettori». Tutto improntato all’ottimismo il finale: «Mentre fate la campagna elettorale per il vostro sindaco portate un supplemento di fiducia alle persone che incontrate - ha concluso l’onorevole -. Sarebbe un peccato, infatti, se la disillusione di questi anni si traducesse nel qualunquismo del «siete tutti uguali». Una politica diversa invece è possibile, tocca a noi darle una possibilità».

Luisa Luccini

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