Cud solo sul web, pensionati nel caos

I pensionati sono nel caos. Da quest’anno il Cud, il modello di certificazione dei redditi che poi si utilizza per la dichiarazione al fisco (730), non arriverà più a casa: dovrà essere stampato dal sito Internet dell’Inps, seguendo la procedura che prevede l’inserimento di un codice Pin, ovvero un codice segreto che nemmeno tutti sanno di avere. E qualcuno sostiene di non averlo mai ricevuto.

Il problema è evidente, moltissimi anziani non possiedono un computer oppure non hanno dimestichezza con l’informatica, senza contare che solo alcuni possono farsi aiutare dai parenti più giovani. Per tutti gli altri la faccenda si sta rivelando... un salto nel buio.

In questi giorni patronati e sindacati sono presi d’assalto, insieme ai servizi di assistenza fiscale: gente in fila tutti i giorni, telefoni che squillano in continuazione nel tentativo di avere risposte, lamentele nei confronti del numero verde messo a disposizione dall’Inps perché «non risponde nessuno».

Nel Lodigiano, secondo i dati del 2011, si contano 68.365 pensioni, mentre solo nel capoluogo gli assegni di anzianità e vecchiaia ammontano a 8.645. Con questi numeri si fa in fretta a comprendere quanto possa essere diffuso il disagio.

Tutto è nato con la legge di stabilità del governo Monti, che prevede per le amministrazioni pubbliche l’utilizzo dell’informatica per inviare comunicati e informazioni ai cittadini. Un provvedimento per eliminare costi e lungaggini della burocrazia a cui l’Inps si è adeguata, scatenando un putiferio. Oltre al Cud, anche il cedolino della pensione, il modello ObisM, deve essere richiesto on line.

Il segretario territoriale dello Spi Cgil, Loris Manfredi, conferma che negli uffici di via Lodivecchio l’assalto è già iniziato, tra anziani che non hanno più il codice Pin a disposizione o che non sanno minimamente come uscire dai guai. «Oggi all’Inps il rapporto con l’utente è solo telematico - dichiara -, formalmente il cittadino che non ha il pc può telefonare a un numero verde, oppure può andare all’Inps e scaricare i documenti attraverso i due pc posizionati all’ingresso ma non è affatto semplice. Caf e patronato Inca sono pieni di richieste, perché oltre al Cud ci sono tutti gli altri servizi da erogare, destinati anche ai disoccupati e ai cassaintegrati».

Il sindacato si sta attrezzando per cercare di aiutare il maggior numero di persone.

Alla Cisl la situazione non è diversa. «Ci hanno messo nella condizione di subire un grave disagio - afferma il segretario territoriale della Federazione pensionati Ugo Menin -, c’è un flusso continuo di richieste da tutto il Lodigiano, in tutte le nostre sedi, i nostri anziani non sanno dove sbattere la testa. Come se non bastasse, una circolare diceva che agli ultra80enni o ai grandi invalidi i documenti sarebbero arrivati a casa. Venerdì pomeriggio abbiamo provato a contattare il numero verde dell’Inps: silenzio assoluto, nessuno rispondeva. Ci stiamo attivando in tutti i modi per andare incontro ai nostri associati, ma c’è tutto il resto da fare, dal 730 al modello Red. L’interruzione dei servizi Inps, che comunque spettano all’Istituto di previdenza, sta creando tantissimi disagi».

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