Cresce il Centro di raccolta del cibo

La povertà non si ferma e il Centro di raccolta solidale per il diritto al cibo di via Pace di Lodi non basta più. Così la Caritas e Progetto insieme, grazie all’iniziativa finanziata dalla Fondazione Comunitaria guidata da Domenico Vitaloni, hanno deciso di puntare verso Casale e poi Sant’Angelo. Anche per decentralizzare un po’ i servizi.

RACCOLTA DEL CIBO NELLA BASSA

«Il consiglio della Fondazione Comunitaria ha deliberato l’avvio anche a Casale di una nuova piattaforma - spiega il consigliere della fondazione e presidente di Progetto insieme Paolo Landi -. Attualmente tutti i servizi per gli indigenti, docce, dormitori e mense sono concentrati a Lodi. L’obiettivo è decentralizzare i servizi, a partire dal Crs, Centro di raccolta solidale per il diritto al cibo». Si tratta del magazzino di stoccaggio degli alimenti, ma anche di altri generi di prima necessità, come coperte, cuscini e indumenti, attualmente presente solo alle Fanfani e gestito dai volontari. «La parrocchia di Casale - spiega Landi - ha messo a disposizione i locali. Vogliamo replicare il modello di Lodi. Così possiamo raggiungere, in modo più efficiente ed efficace, le 350 famiglie bisognose della Bassa. Tra i supermercati che donano la merce, per esempio, c’è anche l’Auchan di San Rocco. Ogni volta dobbiamo partire da Lodi e fare 40 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno per prendere il cibo che poi, magari, viene destinato alle famiglie della Bassa o addirittura alla Caritas di San Rocco. Nel progetto di finanziamento da 45mila euro, 22mila messi sul piatto dalla Fondazione stessa, sono previsti anche il camioncino e la cella frigorifera. Contiamo di partire nell’arco di un anno».

POI TOCCHERÀ A SANT’ANGELO

«Il nostro intento - aggiunge Landi - è arrivare anche a Sant’Angelo». Le famiglie che attualmente ricevono i pacchi alimentari dalla piattaforma sono 2mila da tutto il Lodigiano. A queste poi si aggiungono le comunità, le mense del povero e le case di accoglienza».

I NUMERI DELLA POVERTÀ

Progetto insieme ha lanciato in questi giorni un appello per la raccolta di cibo fresco. «La salute dei poveri è importante quanto la nostra - commenta Landi - perciò bisogna aggiungere al cibo secco che arriva più frequentemente e dai supermercati, anche quello fresco che viene donato dai negozi di vicinato: latte, formaggi, carni e verdure». Alla mensa di via San Giacomo, a pranzo e a cena, vengono servite tutti i giorni dalle 35 alle 40 persone. Il 50 per cento di queste sono italiane. Intorno a marzo del 2014 c’è stato un incremento del 20 per cento di utenti. Al dormitorio di via Defendente, invece, i posti sono 11 e sono sempre pieni. Dal 25 novembre aprirà anche il dormitorio dell’ex macello. L’ipotesi di aggiungere una terza struttura, a Lodi, non è in vista. «Servirebbero tre custodi e tre gruppi di volontari - spiega Landi -, adesso sono sufficienti i posti che abbiamo. Molto importante è anche l’esperienza dell’housing sociale, cioè la gestione dei 20 appartamenti che servono per accogliere famiglie in difficoltà che così hanno la possibilità di tornare autonome. Anche questo è un modello che ci auguriamo sia replicato fuori Lodi».

Intanto sabato la raccolta straordinaria nei supermercati ha avuto un grande successo

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