«Con la trasparenza una politica pulita»

Un cambiamento radicale. È il cambiamento che Antonietta Morisco di Livraga, 51 anni, ragioniera, vuole portare in Regione Lombardia come candidata alle elezioni regionali del 24 e 25 febbraio per il movimento Cinque Stelle. Appassionata di animali e amante della corsa, non ha esperienze politiche pregresse. «Anzi, - dichiara - negli ultimi vent’anni non ho proprio votato, perché non mi sentivo rappresentata da alcun partito».E invece adesso si candida con il movimento Cinque Stelle: su cosa si basa la sua proposta? «Principalmente sulla trasparenza di tutti gli atti amministrativi, accessibili e visionabili sul sito della Regione, sugli appalti e sugli atti delle commissioni dove si decidono le assegnazioni: ciò influirà positivamente ai fini della moralizzazione della classe politica e dei dipendenti pubblici, della lotta alla criminalità organizzata, alla gestione clientelare ed affaristica dei lavori pubblici e sullo sperpero delle risorse finanziarie».Quali temi che riguardano il Lodigiano ritiene prioritari?«Il Lodigiano ha gravi problemi di inquinamento, di abbandono delle coltivazioni perché poco profittevoli a favore della conversione dei campi in terreni edificabili per la cementificazione selvaggia. Abbiamo anche un'alta percentuale di disoccupati e tutti i settori produttivi in crisi nera. La sanità registra i livelli cronici di inefficienza che si riscontrano in tutta Italia ed abbiamo il primato dei malati di tumore. Da affrontare è anche il problema del trasporto ferroviario. C'è bisogno di un radicale cambiamento, soprattutto culturale».Cambiare: che cosa?«C'è bisogno di ridurre le emissioni inquinanti, disincentivando l'uso delle automobili e potenziando la rete dei trasporti pubblici, le piste ciclabili e il car sharing, ma occorre anche fare una mappatura delle zone da bonificare; bisogna riprogettare il piano energetico regionale e favorire la riconversione energetica degli edifici pubblici e privati, utilizzando fonti rinnovabili. Occorre pensare anche ad un diversa concezione della gestione dei rifiuti, abbandonando discariche ed inceneritori ed introducendo il modello dei rifiuti zero che prevede la riduzione, il riuso, il riciclo, il trattamento a freddo ed il recupero del cento per cento dei rifiuti, compreso il compostaggio domestico del rifiuto organico».

E sul fronte lavoro?

«Regione Lombardia deve favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro tramite una banca dati, introdurre un reddito di cittadinanza finanziato dalla riduzione della spesa pubblica, sostenere le aziende agricole a conduzione familiare con produzioni biologiche, la filiera a chilometro zero, i mercati rionali, i negozi di prossimità, la “green economy”. E non è possibile attendere 3 mesi per avere una autorizzazione della Provincia all'esercizio di una attività. Infine occorre destinare le risorse finanziarie alla scuola pubblica, alla ristrutturazione degli edifici scolastici, all'introduzione delle tecnologie informatiche, valorizzando la formazione e introducendo laboratori di artigianato e autoproduzione agricola».

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