Cavallerizza, una storia infinita

Una storia infinita. Perché l’ex Cavallerizza, l’edificio di via Fanfulla destinato a diventare il museo per eccellenza della città del Barbarossa, sta aspettando il grande momento da quasi vent’anni. La sua storia è stata indubbiamente travagliata, a causa di intoppi e ricorsi, l’autorità di vigilanza aveva aperto persino un’istruttoria a seguito di una segnalazione legata all’incarico di progettazione. Oggi l’amministrazione Guerini prevede che i lavori per l’allestimento dell’edificio possano essere programmati tra il 2013 e il 2014.

Questo significa che la nuova giunta destinata a conquistare palazzo Broletto dovrà occuparsi della questione e traghettare una volta per tutte i gioielli lodigiani all’interno della struttura, completamente riqualificata nel 2008 durante il primo mandato Guerini. Al momento tutti gli oggetti preziosi sono custoditi in un deposito.

Come è noto, la progettazione è stata affidata all’architetto Michele De Lucchi, che ha elaborato sia un documento preliminare che un definitivo, presentati nel 2011.

A questo punto, però, è subentrato un problema: il patto di stabilità, che impedisce di sbloccare le risorse necessarie al progetto. Si è così deciso di concentrare gli stanziamenti su altre opere considerate più urgenti e di far “slittare” il museo civico tra il 2013 e il 2014, programmando in questo periodo la progettazione esecutiva e i lavori di allestimento. Le risorse sono state già stanziate, si tratta di 1 milione di euro, su un totale di 2,5 milioni necessari.

In occasione di un sopralluogo organizzato in via Fanfulla, alla presenza dell’architetto De Lucchi e dell’assessore alla cultura Andrea Ferrari, è emersa una novità: il celebre critico d’arte Philippe Daverio potrebbe essere coinvolto nell’iniziativa e dare un contributo prezioso alla causa.

La mole di opere che dovrà trovare posto all’interno dell’ex Cavallerizza è imponente, si tratta delle collezioni di pinacoteca, ceramica e sezione archeologica.

In base a quanto fu presentato nel 2011, all’interno dell’edificio - realizzato tra il 1271 e il 1338 come chiesa attigua al convento di San Domenico - dovrebbe essere previsto un grande spazio per le mostre. La struttura è organizzata su tre piani: al piano terra la sala dei Piazza, la sala degli artisti lombardi, la sala dei Donati e dei Della Chiesa; al primo piano la sala degli artisti internazionali e la sala delle miniature; al secondo piano la sala delle sculture e dei frammenti di reperti storici. Nel cuore del complesso sarà invece posizionata la ceramica artistica, al primo piano le sezioni dedicate alle fabbriche Coppellotti e Dossena, al secondo le fabbriche Ferretti e Rossetti.

La riqualificazione dell’ex Cavallerizza è il tassello mancante del maxi restyling del centro storico. Dopo il recupero degli ex conventi che costituiscono la sede della Provincia e del patrimonio immobiliare della zona, il Comune nel 2012 è partito con la valorizzazione del comparto tra via Magenta e via Fanfulla.

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