Casale, un 25 Aprile di tensione

Sfiorata la rissa al termine del discorso del sindaco

Un accenno di rissa, subito rientrato grazie alla presenza delle forze dell’ordine, e poi urla, fischi, insulti, un corteo diviso in due tronconi, canti e lunghi applausi alla memoria partigiana. Le celebrazioni del 25 Aprile a Casalpusterlengo hanno vissuto ieri alcuni momenti di forte tensione e di dura reazione da parte degli esponenti della sinistra alle parole formulate dal sindaco leghista Flavio Parmesani nel suo discorso. Parole pronunciate di fronte al monumento alla Resistenza al parco Puercher, nei pressi della stazione ferroviaria.

Parmesani ha inizialmente sostenuto la stessa tesi già sviluppata domenica scorsa in piazza della Vittoria a Zorlesco, in quel caso silenziosamente contestata dall’ex sindaco Massimo Rebughini, che aveva dato le spalle al sindaco per l’intero discorso. Ieri il primo cittadino ha ribadito che «la guerra civile di Resistenza in Italia e la sua successiva esasperazione ideologica ha scavato solchi profondi fra le parti che ancora oggi, a distanza di 66 anni dalla fine del conflitto, non sono ancora stati colmati». Parmesani si è addentrato poi in un passaggio, in cui ha sostenuto: «Dopo il 25 aprile i partigiani stuprarono e uccisero a Casale donne fasciste». Parole che hanno “dato fuoco” alla piazza. Subito infatti sono partite grida come «vergogna», «basta» e «vattene» all’indirizzo del primo cittadino, mentre alcuni esponenti di sinistra e di destra si fronteggiavvano pericolosamente con qualche spintone, prontamente divisi dalle forze dell’ordine.

A questo punto molti presenti hanno intonato “Bella Ciao” e subissato di fischi il primo cittadino, che ha comunque concluso il proprio intervento. In precedenza Francesco Cattaneo dell’Anpi casalese, nel suo intervento, aveva «condannato il revisionismo storico della destra che vuole negare la Resistenza e la stessa Costituzione nata da quegli ideali, tacendo invece sui problemi reali della nostra società come la disoccupazione», e aveva sostenuto che «serve una nuova Resistenza per il futuro delle giovani generazioni».

Poi il corteo ha ripreso la via per il cimitero comunale (per la posa della corona d’alloro al monumento ai caduti) diviso in due tronconi: nel primo autorità e associazioni, nel secondo gli esponenti della sinistra che, dopo la posa della corona, hanno levato alto il grido «evviva i partigiani», seguito da un lungo applauso e da altri slogan come «ora e sempre Resistenza», conclusi con l’intonazione di “Bella Ciao”.

Il 25 Aprile di Casale è stata dunque una manifestazione che ha diviso ancor di più le parti politiche e che sarà fonte di nuove polemiche, come preannuncia Leopoldo Cattaneo del Partito comunista dei lavoratori, che ieri ha sostenuto: «Il sindaco ha svelato pubblicamente il suo animo fascista in un discorso assolutamente vergognoso. Faremo conoscere a tutti i casalesi questa vicenda attraverso un volantinaggio capillare in tutta la città, affinchè tutti possano giudicare l’operato del primo cittadino».

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