Caos in piazza San Carlo a Torino: centinaia di tifosi feriti

(ore 14) Sono 1527 le persone rimaste ferite ieri sera nell’ondata di panico scaturita, forse, dall’esplosione di petardi, in piazza San Carlo a Torino durante la finale di Champions League. Tre sono in condizioni critiche: si tratta di due donne - una 39enne che ha avuto un arresto cardiaco dovuto a schiacciamento e una 25enne con trauma toracico - e di un bambino di sette anni che viene tenuto in coma farmacologico per un grave trauma cranico.

La Procura intanto ha aperto un fascicolo con l’ipotesi, per ora, di procurato allarme. «Cittadini che in qualsiasi parte della piazza possano aver notato fatti, episodi, situazioni che poi hanno provocato il panico che è la causa di ciò che è successo, ci contattino e ci diano informazioni»: ha esortato il questore di Torino, Angelo Sanna, al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato stamane, al quale ha preso parte anche il sindaco Appendino.

«In particolare - ha aggiunto - sarà utile capire cosa è successo sul lato destro di piazza San Carlo.

Qualcuno ha parlato di scoppio, altri di un petardo, altri ancora non hanno percepito nulla. Se ci sono testimoni si facciano avanti».

Sul fronte dell’assistenza ai feriti, «il sistema della maxi emergenza ha ben funzionato, così come il numero unico 112 che ha registrato un numero davvero elevatissimo di chiamate» - ha evidenziato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta - oltre al personale medico sanitario richiamato negli ospedali anche il servizio 112 ha aumentato immediatamente il personale ai centralini sia della centrale operativa di Grugliasco che di Saluzzo». Ma ha aggiunto: «Non si può pensare di lasciare senza controllo la circolazione di bottiglie in vetro in eventi di massa come quello che ha radunato la folla in piazza san Carlo a Torino: moltissimi feriti riportano lesioni anche per colpa dei vetri e questo si sarebbe facilmente potuto evitare».

«Il panico è difficilmente governabile ma d’altra parte i controlli antiterrorismo hanno funzionato benissimo - ha detto il Prefetto di Torino, Renato Saccone, chiarendo: «Analizzeremo nel dettaglio quello che è successo ma è nostra intenzione continuare a fruire delle piazze e fare eventi nelle piazze».

(ore 7.30) Sono almeno 600 i feriti, cinque dei quali sarebbero in condizioni gravi, in piazza San Carlo a Torino, tra i tifosi della Juventus che assistevano sul maxischermo alla finale di Champions tra i bianconeri e il Real Madrid. Il cedimento di una ringhiera di una scala di accesso al parcheggio sotterraneo della piazza ha scatenato un inaspettato panico che ha portato la gente a fuggire, con tanti tifosi che sono rimasti schiacciati nella calca. La gente, all’improvviso, ha cominciato a correre calpestando le persone che cadevano: il timore, immediato, era quello di un attentato. Niente bombe, in realtà, ma il panico ha provocato la fuga.

«Abbiamo sentito qualcuno urlare, la gente ha iniziato a spingere e siamo scappati» racconta una tifosa presente in piazza mentre ad un anziano tifoso la situazione ha ricordato «Sono sconvolto, sembrava l’Heysel». Secondo le forze dell’ordine le persone bisognose di assistenza sanitaria sarebbero almeno 600. Cinque i codici rossi: tra questi un bambino di 4 anni che sarebbe il più grave. Il Questore di Torino, Angelo Sanna, che coordina dalla sala operativa della Questura le attività necessarie ad accertare quanto accaduto, parla di «Potrebbe essere stato un petardo, fatto esplodere forse in modo incosciente, a scatenare il panico».

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