Camairago chiede chiarezza sul futuro

Il sindaco Renzo Clerici: «Non ci sono disposizioni attuative»

Non ci sono disposizioni attuative: è questo che preoccupa in modo particolare il sindaco di Camairago Renzo Clerici, alle prese con i timori di una manovra, quella di Ferragosto, che non solo punta ad abolire il suo Comune ma, peggio ancora, non si capisce come intenda farlo.

«Il documento dice che la figura del sindaco deve essere mantenuta, - ha spiegato il primo cittadino di Camairago - ma di fatto non si capisce la sua funzione e come potrebbe fare da solo ad affrontare tutti i problemi della comunità, senza dimenticarsi del fatto che in questo modo si elimina la democrazia di un comune: io credo ci debba essere un minimo di collegialità, anche in una realtà piccola come la nostra, per me i miei assessori sono fondamentali».

Ma per il sindaco Clerici questo non è l’unico aspetto fumoso, resta da chiarire anche il destino dei servizi erogati dal comune di Camairago. «Sono favorevole all’accorpamento delle funzioni fondamentali e dei servizi, ma anche in questo caso non ci sono disposizioni precise. Inoltre - ha spiegato il primo cittadino - va chiarito che sono favorevole solo se i servizi ai cittadini vengono comunque garantiti in maniera efficiente».

Vista dalla prospettiva degli abitanti di Camairago la certezza, davanti alla manovra anti crisi di Roma, sembra essere una soltanto: i costi della politica italiana che mettono in ginocchio il Paese non sono i circa 18 mila euro annui che si spendono per coprire le spese politiche del piccolo Comune della Bassa, vale a dire 12 consiglieri, un sindaco, 15 euro per ogni gettone di presenza e uno stipendio per il primo cittadino pari a 440 euro netti. «Un ulteriore risparmio probabilmente può derivare dal taglio delle indennità di servizio, - ha continuato Clerici - per cui si parlerebbe di circa 15 mila euro».

I dipendenti invece (solo 4 a Camairago, di cui uno - l’agente della polizia locale - è in convenzione con altri Comuni) non possono essere licenziati e quindi devono comunque essere riassorbiti.

Il Comune di Camairago, per la presenza del Parco Adda Sud che prevede inevitabilmente vincoli paesaggistici, non può contare su introiti come gli oneri di urbanizzazione, eppure sta in piedi lo stesso, nonostante le emergenze sociali causate della perdite del lavoro siano in crescita. Un ruolo centrale nel piccolo Comune della Basso lo giocano le associazioni di volontariato, come l’Auser di Camairago-Cavacurta-Maleo, a cui la giunta Clerici conferisce un contributo di soli 2mila euro, in cambio di innumerevoli servizi per anziani e disabili che il comune non potrebbe sostenere. «Questi sono gli esempi da portare all’attenzione dei politici», ha sottolineato Clerici.

«In tema di risparmio noi ci siamo già attivati da soli: da tempo i piccoli comuni del Lodigiano stanno lavorando per condividere i servizi», ha dichiarato il sindaco, che senza mezzi termini ha aggiunto: «Gli amministratori dei Comuni piccoli in realtà danno il buon esempio di come si amministra ai politici delle realtà più grandi e in vista: i tagli dovrebbero iniziare dall’alto e non da noi che siamo esempi virtuosi». «Se dovessi contare tutte le volte in cui mi sposto in macchina a causa del Comune, dovrei avere rimborsi enormi», ha commentato il sindaco di Camairago, lanciando una chiara bordata alle spese dei parlamentari, tra auto blu e pasti a pochi euro.

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