Assegnati i premi Barbarossa 2011

Insigniti della benemerenza in tre: Valerio Manfrini, Emilio Bajetta e Cristina Zucchetti

Il salone della Provincia traboccante di pubblico. La presenza delle massime autorità del territorio. E un premio che, giunto alla quarta edizione, sta riscuotendo un crescente successo. Nel tardo pomeriggio di sabato sono stati assegnati i tre premi Barbarossa ad altrettanti lodigiani che hanno dato lustro alla città e al territorio. Ad esserne insigniti, Valerio Manfrini (già sindaco di Lodi, ideatore e ispiratore della ricostituzione della Provincia di Lodi), Emilio Baietta (direttore clinico e scientifico dell’Istituto di oncologia di Monza), Cristina Zucchetti (presidente del Gruppo Zucchetti, noto in tutta Italia).

Ad assegnare i premi è l’associazione “Poesia, la vita”, la stessa che da tempo si occupa della valorizzazione di Ada Negri e che ha acquisito nel corso degli anni un immenso patrimonio sulla poetessa lodigiana, costituito soprattutto di documenti autografi.

In passato i Premi Barbarossa sono andati a Zaira Zuffetti critico d’arte, don Vittorio Soldati anima del restauro dell’abbazia del Cerreto, Ferruccio Pallavera direttore del Cittadino (2008), monsignor Giuseppe Merisi presidente di Caritas Italiana, Alessio Gorla consigliere d’amministrazione della Rai (2009), Anna Maria Tarantola vice direttore generale della Banca d’Italia, Rino Fisichella rettore magnifico dell’Università Lateranense, Roberto Arditti direttore delle relazioni esterne di Expo 2015 e all’imprenditrice Clauda Granati Buccellati (2010).

IL RICORDO DI GIUSEPPE DE CARLIAll’appuntamento di sabato sono intervenuti monsignor Giuseppe Merisi vescovo di Lodi, Peg Strano Materia prefetto di Lodi, Pietro Foroni presidente della Provincia di Lodi, Lorenzo Guerini sindaco di Lodi, Duccio Castellotti presidente della Fondazione della Banca Popolare di Lodi, il tenente colonnello dei carabinieri Fabrizio Clementi, il questore Paolo Pifarotti, Alessandro Zucchetti presidente della Camera di Commercio, Mario Minoia presidente della Banca Popolare di Lodi, Riccardo Monti presidente esecutivo dell’Associazione Alunni dell’Università Bocconi. Erano presenti numerosi amministratori della provincia di Lodi, tra cui gli assessori Mariano Peviani, Cristiano Devecchi e Nancy Capezzera.

E’ stata Laura De Mattè Premoli, nel suo discorso introduttivo, a ricordare la figura di Giuseppe De Carli, il giornalista televisivo lodigiano, responsabile della struttura di Rai Vaticano, prematuramente scomparso nell’estate scorsa. Fu De Carli, infatti, a volere l’istituzione dei Premi Barbarossa e a caldeggiarne la riproposizione di anno in anno, andando alla ricerca delle personalità del Lodigiano meritevole di essere insignite della benemerenza.

Laura De Mattè ha ricordato inoltre che l’iniziativa, in collaborazione con la Provincia di Lodi, era inserita tra le manifestazioni della Settimana della cultura.

La cerimonia è stata condecorata da quattro brani musicali magistalmente eseguiti da Flavio Ferrandi al flauto e da Marta Pettoni all’arpa.

LA FESTA DELL’ORGOGLIO LODIGIANOPietro Foroni presidente della provincia di Lodi ha citato una frase di Age Bassi, il quale soleva dire che è difficile trovare un lodigiano in cima alle vette, ma nei campi base se ne trovano tantissimi. Foroni ha detto che i lodigiani non sono secondi a nessuno e si è congratulato con i tre premiati: con Manfrini che identifica la cultura e l’identità del Lodigiano, con la Zucchetti che rappresenta l’imprenditorialità e l’innovazione e con il professor Bajetta che espressione della ricerca e della scienza.

A sua volta il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini ha ringraziato Laura De Mattè definendola instancabile animatrice, portatrice di proposte e di idee. Ha indicato Cristina Zucchetti come presidente di un gruppo partito dal padre Mino con una grande intuizione e con grande spirito di coraggio, Emilio Bajetta come impegnato ricercatore su un tema - quello delle patologie tumorali - molto sentito. E ha lodato la testimonianza di Valerio Manfrini, «un punto di riferimento culturale e politico unico per il mondo cattolico lodigiano».

Il vescovo monsignor Merisi si è pure soffermato sulle figure dei tre premiati, ricordando ai presenti che tutti noi siamo «portatori di responsabilità educativa» nella società. Una responsabilità educativa ripetutamente dimostrata anche da Manfrini, Bajetta e Cristina Zucchetti.

Molto sentite sono state le parole di Duccio Castellotti, che ha sottolineato come la Fondazione della Banca Popolare di Lodi ha come scopo quello di farsi carico dei tanti problemi del territorio. E si è congratulato con i tre insigniti del Premio Barbarossa per i traguardi raggiunti. Un pensiero commosso è andato in particolare alla figura di Manfrini.

Il prefetto Peg Strano Materia ha pure avuto parole di elogio per l’iniziativa del Premio Barbarossa e per la scelta compiuta sui tre premiati.

Ha coordinato la manifestazione Ferruccio Pallavera, che ha tenuto un breve discorso dedicato alle spiccate personalità del Lodigiano che nel corso degli ultimi settecento anni hanno lasciato una traccia del proprio operato a livello nazionale e internazionale. Sono stati una quarantina i personaggi citati del direttore de “Il Cittadino”.

Passando alle premiazioni, è stata Laura De Mattè a dare lettura delle singole motivazioni, che di seguito integralmente riprendiamo.

Valerio Manfrini tra il vescovo Merisi e il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini

MANFRINI, IDEATORE DELLA PROVINCIAValerio Manfrini è nato a Lodi, dove risiede. Dopo aver conseguito la laurea in Farmacia, ha diretto l’omonima farmacia di famiglia, situata nella centralissima piazza della Vittoria, a fianco della cattedrale. Numerosi gli impegni a livello ecclesiale e lodigiano che lo hanno visto protagonista: presidente diocesano della Giac (Gioventù Italiana di Azione Cattolica), presidente diocesano del Csi (Centro Sportivo Italiano), presidente diocesano degli Uomini Cattolici. Altrettanto numerose le cariche di pubblico amministratore e in campo politico: consigliere comunale a Lodi e assessore alla vigilanza urbana, consigliere della Casa di Riposo di Lodi, presidente degli Orfanotrofi di Lodi, segretario cittadino della Democrazia Cristiana di Lodi. Dal 1970 al 1975 è stato sindaco di Lodi, dal 1971 al 1977 consigliere nel direttivo del Consorzio del Lodigiano, dal 1982 al 1986 vicepresidente del Consorzio del Lodigiano.

Nel 1975, con don Carlo Ferrari e don Mario Ferrari, è stato cofondatore di Tele Radio Lodi. Nel 1977 ha assunto la presidenza della Fondazione Cosway, che ha mantenuto fino a pochi anni fa. Dal 1978 al 1990 è fondatore e presidente del Centro Culturale Paolo VI. Dal 1990 ha assunto la presidenza della Fondazione Danelli, dove è riuscito a realizzare in vent’anni e con l’aiuto di un consiglio d’amministrazione serio e motivato, una struttura diventata primaria e insostituibile per l’intero territorio.

Ma, soprattutto, Valerio Manfrini è ricordato per essere stato il primo ad avere intuito la necessità di dar vita alla Provincia di Lodi. Era sindaco di Lodi quando venne a sapere che nel marzo 1975 la Regione avrebbe istituito il circondario di Lecco. Comprese che Lodi avrebbe dovuto seguirne le sorti. Da sindaco di Lodi convocò i sindaci del Lodigiano facendo approvare agli stessi il progetto di istituzione del Circondario. Deliberarono tutti i consigli comunali e il 6 marzo 1975 la Regione Lombardia istituì il nostro circondario. Era il riconoscimento chiaro che per la Regione il Lodigiano era equiparato, con il Lecchese, ad una realtà provinciale. Senza quella decisione di Manfrini, assunta in un momento cruciale, probabilmente oggi Lodi non sarebbe ridiventato capoluogo di Provincia.

Cristina Zucchetti tra il prefetto Peg Strano Materia e Riccardo Monti degli Alunni Bocconi

PRESIDENTE DEL GRUPPO ZUCCHETTICristina Zucchetti Viani è nata a Lodi. Ha conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano con una tesi su “Evoluzioni strutturali e strategie competitive nel settore del software gestionale”. Entrata nell’azienda di famiglia, la giovane dottoressa Zucchetti, dopo un periodo di tirocinio che l’ha vista impegnata in diverse aree, ha iniziato ad occuparsi dell’avvio della nuova attività dei servizi informativi on line.

Superato l’esame di stato di dottore commercialista, Cristina torna in Zucchetti ove si occupa della supervisione e del coordinamento dell’attività dell’ufficio “marketing e comunicazione” sia istituzionale che dei prodotti del Gruppo Zucchetti, di cui nel febbraio 2008 è stata nominata Presidente. Con oltre 1800 addetti, una rete distributiva che supera gli 800 partners sull’intero territorio nazionale, il gruppo Zucchetti è leader in Italia nel settore Software & Servizi. L’offerta del gruppo, così ampia da non aver confronti né in Italia né in Europa, consente al cliente di acquisire importanti vantaggi competitivi e di avvalersi di un unico Partner informatico in grado di soddisfare le più svariate esigenze di carattere informatico.

Ci piace ricordare che la rivista specializzata “Data Manager” ha scelto Cristina Zucchetti per una delle sue prestigiose copertine: fotografata nel giardino del palazzo di famiglia, un angolo di paradiso nel cuore della città di Lodi, in cui vivono anche il padre Domenico, anima e fondatore dell’azienda e il fratello Alessandro, Presidente della Camera di Commercio di Lodi.

Il padre e i due figli costituiscono il cuore pulsante di una società con solide basi, in buona salute, sempre spinta all’innovazione e alla ricerca dell’eccellenza, un impero del software targato Lodi. Cristina Zucchetti Viani è anche titolare dello studio di dottore commercialista che porta il suo nome; ma è all’attività di mamma che dedica il suo tempo più prezioso.

Emilio Bajetta tra Duccio Castellotti, presidente della Fondazione Banca Popolare e il presidente della provincia Pietro Foroni

BAJETTA, LA LOTTA AI TUMORIEmilio Bajetta è il direttore clinico e scientifico dell’Istituto di Oncologia del Policlinico di Monza e il p residente della “Fondazione Giacinto Facchetti per lo Studio e la Cura dei Tumori”. Ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pavia, con specializzazione in Medicina Interna e in Oncologia Medica. Ha iniziato la sua brillante carriera scientifica presso l’Istituto Nazionale per lo Studio e la

Cura dei Tumori di Milano, dove ha ricoperto per oltre vent’anni la carica di Direttore della Divisione di Oncologia Medica B. E’ stato socio fondatore dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, presso la quale ha ricoperto per otto anni la carica di Segretario Nazionale. E’ da tempo impegnato in attività didattiche: docente presso le Università di Milano e di Catania, organizzatore di numerosi e importanti congressi nazionali e internazionali e di seminari in collaborazione con la Fondazione IRCCS “Istituto Nazionale dei Tumori” di Milano e dal 2010 con l’Istituto di “Oncologia del Policlinico di Monza”. E’ membro del Collegio Italiano degli Oncologi Medici e delle più prestigiose Società nazionali ed internazionali di ricerca sul cancro, quali la Società Italiana di Cancerologia, la Società Italiana di Medicina Interna, la Società Italiana di Oncologia Medica, L’American Society of Clinical Oncology, l’European Society of Medical Oncology, l’American Association for Cancer Research, l’International Association for the Study of Lung Cancer.

La sua attività di ricerca, documentata da numerose pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche nazionali ed internazionali, è volta alla sperimentazione clinica di nuovi presidi farmacologici e all’individuazione di terapie mediche innovative, che consentano ulteriori progressi nella cura dei tumori.

Il curriculum di Emilio Bajetta non è qui esaurito; a noi è comunque caro oggi ricordare gli strettissimi legami tra Lodi ed il Professor Bajetta, che, figlio di una stimata famiglia di agricoltori, ha frequentato le scuole elementari e le scuole medie presso lo storico Collegio Cazzulani di Lodi e, nel territorio della diocesi di Lodi è tuttora residente.

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I tre premiati hanno brevemente ringraziato evidenziando aspetti differenti del proprio impegno a livello locale e internazionale.

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