Undici milioni di metri cubi di acqua in meno negli invasi dei bacini idroelettrici e un manto nevoso ridotto del 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sono questi i numeri da cui parte l’allarme della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza per i livelli del lago Maggiore che il ministero dell’Ambiente ha bloccato ad appena un metro sopra lo zero idrometrico.
«Anche con un’estate di piovosità normale come quella dell’anno scorso -spiega Alessandro Ubiali, presidente della Coldiretti provinciale- rischiamo che non ci sia abbastanza acqua nei canali che derivano dal Villoresi in Lombardia e dall’Est Sesia in Piemonte e che irrigano quasi un terzo della nostra regione, sulla fascia ovest da Varese a Milano, fino a Lodi e Pavia». Per questo, spiega la Coldiretti provinciale, il Consorzio del Ticino ha spedito una relazione a Roma con i precedenti storici e i dati sulla gestione dei livelli del lago Maggiore dalla fine degli anni Settanta a oggi, chiudendo con una ‘fotografià della situazione idrogeologica del bacino del Ticino fra il 2012 e il 2014.
«L’anno scorso avevamo 9,7 metri di altezza del manto nevoso, un metro e 38 centimetri di livello del lago Maggiore e 50 milioni di metri cubi di acqua nei bacini idroelettrici del Toce -spiega Ubiali- mentre adesso, con appena un metro di livello del lago, abbiamo il manto nevoso sceso a 3,98 metri e l’invaso totale nei bacini a 38,7 milioni di metri cubi. Se poi guardiamo il 2012, il lago era a un metro e 49 centimetri, la neve era a 4,7 metri e negli invasi c’erano 70 milioni di metri cubi. È chiaro -conclude- che se non sbloccano il livello del lago, quest’anno rischiamo di non avere acqua nei canali proprio nel momento in cui ce ne sarà più bisogno».
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