Addio a Equitalia, ecco tutti i contenuti del decreto

Addio a Equitalia e agli interessi di mora; niente aliquota forfettaia al 35% per il contante nella “voluntary disclosure”; via gli interessi sulle multe. Sono i punti principali del decreto «disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili», firmato dal Presidente della Repubblica. Equitalia sarà soppressa a decorrere dal 1 luglio 2017 e al suo posto viene istituito un ente pubblico economico denominato «Agenzia delle entrate-Riscossione». Il decreto prevede la «definizione agevolata» dei carichi affidati alla riscossione di Equitalia dal 2000 al 2015: i debitori potranno estinguerli senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora, e potranno dilazionare il pagamento di quanto dovuto in quattro rate. La terza rata entro il 15 dicembre 2017 e la quarta entro il 15 marzo 2018. Alle multe per violazioni al codice della strada saranno cancellati i soli interessi. Per quanto riguarda la procedura di collaborazione volontaria, il decreto stabilisce la riapertura dei termini per le violazioni commesse fino al 30 settembre 2016: sarà possibile avvalersi della “voluntary disclosure” fino al 31 luglio 2017. Abbandonata invece l’ipotesi dell’imposta forfait al 35% sul contante da regolarizzare.

Il decreto, inoltre, contiene misure per il potenziamento della riscossione e per il recupero dell’evasione, nonchè delle disposizioni sul credito d’imposta. Tra le novità, la trasmissione dei dati Iva su base trimestrale.

Dalla rottamazione delle cartelle di Equitalia e dal sistema di “definizione agevolata” l’erario conta di ottenere un gettito di 2 miliardi.

Infine, il decreto contiene misure a favore dei Comuni per l’accoglienza di migranti (600 milioni); il potenziamento del tax credit per il cinema e l’audiovisivo (30 milioni); l’incremento al fondo per l’occupazione (592,6 milioni); autorizzazione alla spesa (17.388.000 euro) per la partecipazione di personale militare alla missione di supporto sanitario in Libia; l’autorizzazione alla spesa per investimenti Fs (720 mlioni); il rifinanziamento al Fondo Pmi (895 milioni).

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