Lodi, sul caso Feltri è scontro: «Sì alla libera espressione». «No a invettive volgari»

“Il fiume dei libri” L’esclusione del noto giornalista dalla rassegna letteraria continua a far discutere

Lodi

C’è chi, nel centrodestra, continua a parlare di censura o di libertà a rischio (con intervento anche sul caso dell’onorevole Fdi Fabio Raimondo) e c’è chi rilancia, dalla maggioranza, sul “no, grazie”. Perché, come chiarisce la lista Lodi Comune Solidale, «continuiamo a credere che iniziative culturali proposte dall’amministrazione debba avere profili di dignità culturale e di rispetto per tutte le cittadine e i cittadini». Non si ferma il dibattito intorno al festival letterario “Il Fiume dei Libri” di scena nel capoluogo dall’11 al 15 giugno. Il caso ruota tutto intorno al nome di Vittorio Feltri, prima annunciato e poi saltato. Lo stesso direttore, tramite Il Cittadino, ha fatto sapere che «se non mi vogliono, non vengo a fare un dispetto a nessuno», ma il caso rimane aperto. E si aggiungono nuovi capitoli.

A intervenire ieri anche l’onorevole Fabio Raimondo , parlamentare del territorio per Fratelli di Italia. «È grave - le parole dell’onorevole Raimondo - che l’amministrazione comunale di Lodi a guida PD abbia escluso Vittorio Feltri dal festival letterario “Il Fiume dei libri”. La cultura non può essere selettiva, né timorosa del dissenso. Un festival letterario degno di questo nome dovrebbe accogliere il confronto, anche acceso, anche scomodo. Oggi è Feltri, domani potrebbe toccare a chiunque non si allinei al pensiero dominante. Un rischio che non possiamo permetterci, ma non mi stupisco che sia questa la libertà d’espressione che ha in mente la sinistra».

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