LODI In 40 in sella con il pensiero ai campioni

La sfida il 28 maggio

Da Lodi a Castellania Coppi, 100 chilometri in sella, con il pensiero rivolto a Tranquillo Scudellaro e Piero Benelli. Quaranta lodigiani si ritroveranno domenica 28 maggio, alle 7, in piazza Vittoria, a Lodi. Il vescovo Maurizio ha promesso anche di passare per la benedizione. Si tratta della prima edizione di una iniziativa, sportiva ma non solo, denominata “Pedalata in compagnia per il memorial Tranquillo Scudellaro e Piero Benelli”. Una delle anime della giornata è il professionista Carlo Malaraggia che è anche proprietario della bicicletta con i cerchioni in legno che ha utilizzato un gregario della scuderia di Fausto Coppi (nel tondo) nella Milano-Sanremo del ’49 che vide il campione vincere la classica delle classiche. «L’originale di Coppi è esposta al museo della scienza di Milano - spiega il dottor Malaraggia -, la mia è eredità di un meccanico importante della scuderia di Coppi. Il memorial, che vede 30 persone in sella e 10 assistenti, è nato da un’idea di Alberto Belloni, corridore e genero di Benelli e del fratello di Scudellaro. Io ho promesso di dare una mano. La mia passione per la bicicletta è nata quando ero piccolo, proprio a casa mia, ovvero al nostro bar, il bar Malaraggia, sul passeggio. Lì si trovava la scuderia Tranquillo Scudellaro, Eugenio Castellotti e il gruppo di tifosi di Coppi e Bartali. In una tappa del giro d’Italia mi ricordo che Coppi fece una volata ai giardini». Da allora la passione non si è mai interrotta. E come la sua anche quella del professor Andrea Maietti che ha sempre unito l’amore per lo sport a quello per la scrittura, laddove lo sport è anche chiave di lettura del mondo, soprattutto della Bassa e dei suoi abitanti. Infatti sarà proprio Maietti ad accompagnare i 40 ciclisti lodigiani nei luoghi di Fausto Coppi. Il programma prevede l’arrivo a Castellania alle 11.30, il pranzo al ristorante “il grande Airone” e il ricordo di Coppi da parte di Maietti e di Gianni Rossi, il figlio del fiorista del funerale di Coppi. Nel pomeriggio, prima del rientro, è programmata la visita alla casa e al museo di Coppi: «Per me - conclude Maietti - Coppi era la favola di cui tutti noi ci nutrivamo. Tutti i tifosi di Coppi ora, consciamente o no, aspettano che lui si reincarni come è parzialmente accaduto con Venturelli, Baronchelli e soprattutto Gianni Bugno».

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