LODI I residenti contro il progetto della nuova Ferrabini «Troppo costoso e impattante»

Si alza la voce di alcuni cittadini dell’Oltreadda critici verso il piano di rilancio dello storico impianto natatorio

«Restituiteci la Ferrabini com’era, non stravolgetela l’area con costi alti sia per l’investimento iniziale sia nella gestione annua». E poi parlatene con la città e le associazioni «in un’assemblea pubblica prima dell’approvazione di un progetto e del quadro economico e finanziario finale dell’opera». Si alza la voce dei cittadini per dire “no” all’atto di indirizzo per rivoluzionare lo storico impianto Attilio Concardi di via Ferrabini. Dopo la risoluzione del braccio di ferro con l’impresa che si era aggiudicata il cantiere finito in stallo, la giunta Furegato ha licenziato un’ipotesi progettuale dal nome “Ferrabini 2025: la vacanza in città”. L’idea di fondo è quella di renderlo una sorta di lido con la novità dell’affaccio sull’Adda da rendere solarium e zona relax modello Canottieri: nei disegni c’è un raddoppio della superficie - 12.750 metri quadrati rispetto ai 6650 metri di oggi - , il mantenimento delle piscine così come sono, l’aggiunta di due campi da beach volley e due da padel, un castello calistenico, il bar trasformato ex novo con vetrate e vele esterne per creare un’area relax da 250 metri quadrati. L’obiettivo è rendere il luogo anche un punto di ritrovo e di aggregazione, teatro di eventi e aperto, in modo differenziato rispetto alle piscine, anche di sera. Una proposta che non convince un gruppo nutrito di residenti - 37 i firmatari - attenti alla nuova destinazione della Ferrabini, che hanno deciso di rivolgersi a Il Cittadino , anche invitando la giunta a parlare subito con la città. Tra i punti analizzati, la profondità della vasca, «non specificata, ma che dovrebbe essere ludica» - con il rischio che diventi «peggio della “pozzanghera“ prevista dalla precedente giunta Casanova, con le temperature dell’acqua più da sauna che da refrigerio» - e i campi da beach volley e da padel, «che sarebbero usati da un numero esiguo di persone», anche perché il padel «oggi è una moda e potrebbe non durare nel tempo». I cittadini riconoscono all’amministrazione l’impegno nell’aver risolto lo stallo con l’azienda in breve e di avere a cuore il futuro della Ferrabini, «ma ora viene proposto un progetto che stravolge l’area, non risolve il problema della profondità della vasca principale e risulta ulteriormente peggiorativo e dispendioso». Insomma «il centro ricreativo progettato, oltre all’enorme costo iniziale, richiederà dei costi di gestione e di manutenzione annuali». Tra gli elementi posti dai cittadini anche diversi impianti simili hanno già avuto difficoltà (Lodi Splash, Sporting Isolabella, Belgiardino) e il fatto che in Oltreadda non esistono altri impianti sportivi, motivo per cui si ritiene prioritario recuperare la piscina Ferrabini com’era, prevedendo una profondità della vasca di 1,80 metri rendendola utilizzabile per le attività agonistiche e, con nuove tecnologie, anche versatile con un’attenzione agli aspetti ludici e ricreativi.

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