Invernizzi: «Potevo utilizzare altre parole, mi scuso se qualcuno si è offeso», ma poi da Cruciani rincara la dose

Dopo le pesanti esternazioni in aula interviene ancora il consigliere comunale: «Io razzista? Neanche per idea»

«Potevo usare altre parole? Certo, capita la serata no, anche in politica. E se qualcuno si è sentito offeso, mi scuso». Questo lo ha detto ieri mattina. Di sera, invece, ai microfoni della Zanzara di Radio 24 di Cruciani e Parenzo - che peraltro gli ha detto del «grottesco somaro» - Gianmario Invernizzi ha ribadito «che in via Lodino ci sono negozi che fanno schifo e vanno bonificati». I campi di rieducazione? «Significa semplicemente che gli stranieri vanno rieducati, come io facevo educazione civica da bambino». Insomma, dodici ore dentro la vita di Gianmario Invernizzi? La sintesi è difficile, ma ci proviamo. All’indomani del clamore mediatico suscitato dalle sue dichiarazioni in aula giudicate “razziste e xenofobe”, Invernizzi è un fiume in piena. «Facile oggi dipingermi come un mostro, darmi del razzista o del fascista. Ma io ho sempre destinato parte degli utili della mia società al sociale. E ho pure sostenuto la ricostruzione della sede di Rifondazione Comunista quando andò a fuoco oltre a salvare il Fanfulla nel 1987, quando aveva oltre un miliardo di debiti».

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