
Editoriali / Lodi
Domenica 17 Novembre 2024
Ottant’anni fa moriva nel lager di Flossenbürg Ettore Archinti, testimone coerente: il ricordo di Ercole Ongaro
L’anniversario 17 novembre 1944-17 novembre 2024
Ricordare che 80 anni fa, il 17 novembre 1944, lo scultore lodigiano Ettore Archinti moriva, a 66 anni, nel lager nazista di Flossenbürg significa riconoscere che la sua vita di artista e di uomo continua a essere una testimonianza carica di umanità e di idealità che ancora possono ispirare il nostro percorso di cittadini e le nostre scelte di comunità. Archinti era nato nel 1878 a Lodi e dopo la scuola elementare fu apprendista in un laboratorio di marmista, che gli accese la passione per la scultura. Oltre a dedicarsi all’arte, si impegnò nelle file del partito socialista, di cui lo attraevano gli ideali di giustizia sociale e di lotta per la conquista dei diritti dei lavoratori. Nel 1920 fu eletto sindaco di Lodi, carica da cui fu costretto a dimettersi nel 1922, subendo intimidazioni e aggressioni da parte degli squadristi. Attraversò il ventennio fascista pagando costi elevati per l’ostracismo alla sua attività di artista e per la fedeltà ai suoi ideali politici: “Quanti dolori e quanto sangue ho lasciato lungo la via”, confidò in una lettera del 1943 al giovane scultore Gianni Vigorelli. L’impegno nella Resistenza gli costò il carcere e la deportazione nel lager di Flossenbürg, dove resistette 70 giorni.
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