La “luminosità” del Concilio Vaticano Secondo
Esattamente sessant’anni fa, nella festività dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre 1965, si chiudeva dopo tre anni il Concilio Vaticano II, il ventunesimo ecumenico nella storia della Chiesa. Al termine della Santa Messa in piazza San Pietro celebrata in latino, il Papa Santo Paolo VI (1897-1978) terminò con queste parole: “In nomine Domini Jesu Christi, ite in pacem!” rimandando così per le strade del mondo i vescovi e tutto il popolo di Dio che si affollava nell’abbraccio del colonnato del Bernini. L’11 ottobre 1962 veniva inaugurato solennemente il XXI Concilio della Chiesa universale per merito del Santo Papa Giovanni XXIII (1881-1963) che con la sua coraggiosa fedeltà allo Spirito Santo, ha lanciato l’intuizione del Concilio e l’ha aperto; infatti a soli tre mesi dall’inizio del pontificato con una valutazione personale dette l’annuncio il 25 gennaio 1959 ai cardinali riuniti nel monastero benedettino di San Paolo, decidendo la convocazione del Concilio che chiamò “Vaticano II” per chiarire che si trattava di un Concilio “Nuovo” e non un’appendice del precedente.
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