
Cronaca / Centro Lodigiano
Mercoledì 29 Gennaio 2025
Ristorante a “chilometro zero”,
la nuova sfida di Cascina Mandella
OSPEDALETTO Il “Bue Blue” aprirà all’inizio di febbraio a Ossago
Dalla terra, al piatto. L’azienda agricola Cascina Mandella di Ospedaletto Lodigiano aprirà a febbraio 2025, ad Ossago Lodigiano, un ristorante. Si chiamerà “Il Bue Blue - Terra e Tradizione”, dal nome della razza dei bovini da carne che la storica azienda della famiglia Raimondi alleva, i “blu belga”. Il menù infatti sarà a “chilometro zero”: carne e formaggi arriveranno direttamente da Cascina Mandella che nella Bassa ha i suoi campi, il suo allevamento di animali da carne, le sue stalle, il suo caseificio e il suo spaccio di prodotti tipici. Ma per il resto del menù il ristorante si avvarrà comunque di eccellenze lombarde: dal riso, al vino. I fratelli Marco e Paola Raimondi hanno deciso così di completare la filiera agroalimentare dell’azienda di famiglia che alla guida vede papà Paolo. “Il Bue blue” sorgerà a Ossago in via Lodi 27, là dove fino a pochi anni fa era già presente un ristorante con parcheggio che ha poi cessato. La famiglia Raimondi ha scelto di ristrutturare quelle mura, creando un ambiente più moderno, ma caldo ed accogliente; un posto da 120 coperti in cui poter mangiare i piatti della tradizione. I lavori stanno per concludersi. Lo staff, di 8 persone, è al completo. L’apertura del locale è prevista per il giorno 1 febbraio 2025.
Nata tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, l’azienda agricola Cascina Mandella di Ospedaletto ha saputo nel tempo crescere investendo sempre nel suo territorio, il Lodigiano, affiancando alla produzione della carne quella del formaggio, realizzando un caseificio, un magazzino per contenere al meglio la merce e uno spaccio, un negozio dove accanto ai prodotti d’eccellenza della Mandella vengono proposte anche altre eccellenze italiane. E dove dietro al banco c’è chi sa consiliare il pezzo di carne o il formaggio migliore per quella ricetta o per quell’occasione. «Il nostro ristorante racconterà il nostro territorio, le nostre produzioni di carne e di formaggio, le altre eccellenze lodigiane e lombarde - spiega Marco Raimondi -, sarà davvero un ristorante a chilometro zero e proporrà piatti tradizionali come il carrello dei bolliti». Una chicca sempre più difficile da trovare.
«Anche per i vini ci affideremo a cantine lombarde, non solo ai colli banini, ma all’Oltrepò pavese», annota. L’amore per la propria terra e per le tradizioni ha guidato anche la riqualificazione della struttura, seguita da un architetto: «Nel locale abbiamo anche inserito un’ opera di un’artista lodigiana, Michela Tumiati, che ha affinato le sue abilità all’accademia delle Belle Arti di Firenze e che con il suo dipinto ha saputo ben rappresentare la passione per la nostra terra e le nostre tradizioni».
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