Il sindaco di Massalengo Severino Serafini lascia la Lega: «Dopo vent’anni mi fa male»

In disaccordo con la linea imposta dal segretario federale, nonché vice premier, Matteo Salvini

Massalengo

L’addio non è indolore, dopo vent’anni di militanza e di impegno sul territorio. Ed è lui stesso a dirlo, con le poche parole che affida ai social, che sembrano quasi richiamare a un amore finito. Severino Serafini, sindaco di Massalengo e storico militante del Carroccio, dice addio alla Lega. Ieri, nelle ore in cui a livello nazionale si raccontava del rinnovo alla guida del capitano Matteo Salvini fino al 2029, inondato dai flash accanto al generale Vannacci - nome che, da queste parti, non ha suscitato entusiasmo in molti storici militanti, per usare un eufemismo - , Serafini chiude la porta e se ne va. Ad annunciarlo è lui stesso, scegliendo la via dei social, per arrivare a tutti e non volendo poi aggiungere altro.

«È finita la mia storia in Lega - è il tenore delle parole - e dopo 20 anni mi fa male, molto male. Condivido con voi la lettera di dimissioni inviata stamane e non aggiungerò altro». La chiosa - ergo «per sempre Padania Libera!» - aggiunge invece già qualcosa sulla distanza considerata ormai non sanabile per lo storico militante e sindaco, entrato nella Lega nel 2006, in un panorama totalmente differente.

Le dimissioni inviate ieri sono da responsabile provinciale Enti Locali per il partito sul territorio, che arrivano appunto nel giorno in cui la Lega si compatta a Firenze, nella Fortezza da Basso in cui si celebra il congresso nazionale. «Ringrazio tutta la struttura per questi 20 anni, ma le posizioni assunte dal partito non sono più compatibili con i profondi valori e ideali che lo stesso mi aveva trasmesso all’inizio di questa appassionante e meravigliosa avventura - scrive Serafini, che poi spiega i motivi dell’addio - : in questi ultimi anni ho “lottato” dall’interno, talvolta rendendo pubblici i miei pensieri e il mio disappunto (di questo me ne scuso), sperando che prima o poi qualcosa potesse cambiare e tornassimo ad essere il “sindacato” del nord e a sognare un futuro diverso per le nostre terre».

La giornata di ieri segna però un punto di non ritorno, perché «purtroppo la rielezione a Segretario Federale di Matteo Salvini, unite a modalità congressuali prive di un vero e sano confronto costruttivo, certificano, se mai ve ne fosse ancora bisogno, come la strada imboccata qualche anno fa sia diventata drammaticamente irreversibile e incompatibile con la mia persona». Intanto sempre ieri anche Gianluigi Zanoni, assessore al Bilancio a Massalengo, ha comunicato che non rinnoverà la tessera della Lega 2025, certificando così che il partito non è più rappresentato nell’amministrazione comunale in carica. Se altri storici leghisti sul territorio hanno preso la via del Patto per il Nord, secondo quanto è emerso ieri, non lo farà Serafini, che non si sbilancia sul futuro.

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