Uggetti a processo, il Comune di Lodi non sarà parte civile

(ore 16) Massimo Casiraghi, esponente lodigiano dei Cinque Stelle, spiega il senso della sua iniziativa: « La mia richiesta di essere ammesso come parte civile nel processo penale è conseguenza del danno che ritengo i cittadini lodigiani abbiano subito da tutta questa vicenda. Dal momento che il Comune non ha ritenuto opportuno attivarsi per costituirsi parte civile in difesa dell’interesse pubblico, ho deciso di farlo io, in sostituzione dell’Amministrazione, così come previsto dal Tuel. Il danno subito dai cittadini ritengo sia palese, così come ritengo lo sia l’inerzia del Comune nell’attivarsi per difendere l’interesse dei cittadini. Danni economici, definibili dal mancato incasso del bando contestato. Danni di immagine, in quanto per colpa del sindaco reo confesso la Città di Lodi e i suoi cittadini sono finiti sulle prime pagine di tutti i giornali. E danni di mancato usufrutto di un bene pubblico, dato che le due piscine comunali oggetto del bando ad oggi sono ancora chiuse. Di fronte all’inerzia del Comune quindi ho agito chiedendo di essere ammesso al processo in difesa dell’interesse dei cittadini. Ora aspetto fiducioso la decisione del giudice che dovrà pronunciarsi sulla mia richiesta.

(ore 11.15) È stata un’udienza lampo quella che ha aperto il processo sul caso piscine a Lodi: l’ora scarsa di seduta è stata dedicata alla richiesta di costituzione come parte civile a nome dell’esponente dei 5 Stelle Massimo Casiraghi, in merito alla quale il tribunale si esprimerà nella prossima seduta fissata per le 11 del 13 settembre.

(ore 11) Le difese si oppongono alla richiesta presentata a nome del cittadino Casiraghi: il presidente Pasquinelli annuncia dal canto suo che la decisione sulla costituzione sarà annunciata alla prossima udienza e aggiorna il dibattimento alle ore 11 del 13 settembre.

(ore 10.50) Riprende l’udienza: l’accusa sostenuta dal Pm Mantovani non si oppone alla costituzione come parte civile a nome dell’esponente dei Cinque stelle Massimo Casiraghi.

(ore 10.40) L’udienza presieduta dal giudice Lorenza Pasquinelli si tiene nell’aula principale del piano zero del tribunale: non più di una ventina di persone presenti a seguire il dibattimento mentre sono particolarmente affollati i banchi dei legali che assistono i quattro imputati.

(ore 10.20) Con l’ingresso del presidente è iniziata l’udienza. Il legale dei Cinque stelle Marcello Pistilli ha chiesto subito la costituzione di parte civile a tutela dei danni subiti dal Comune di Lodi come parte offesa. L’udienza viene sospesa per dieci minuti per consentire alle parti in causa di prendere visione della richiesta.

(Ore 9.40) Il processo a carico del sindaco Uggetti sta per iniziare. Come conferma la foto dei nostri inviati, il primo cittadino è entrato nel palazzo di giustizia. Il sindaco di Lodi Simone Uggetti è arrivato intorno alle 9 e 40 a palazzo di giustizia a Lodi dove tra poco inizierà il processo a suo carico. Ad attenderlo giornalisti e fotografi con una discreta presenza di forze dell’ordine.

(Ore 9) Si apre questa mattina alle 10 il processo a carico del sindaco di Lodi Simone Uggetti, dell’avvocato Cristiano Marini, del presidente della Wasken Boys Luigi Pasquini e del vice segretario generale del Comune di Lodi Giuseppe Demuro, imputati di concorso in turbativa d’asta per il bando che ha portato all’aggiudicazione delle piscine comunali scoperte del parco del Belgiardino e di via Ferrabini alla società Sporting Lodi, lo scorso 22 aprile.

Intanto ieri il Comune di Lodi ha confermato che non chiederà di costituirsi parte civile nel processo: da palazzo Broletto fanno sapere che si riserveranno «all’esito del procedimento penale di promuovere eventuali azioni risarcitorie in giudizio civile relativamente a danni patrimoniali, mentre per quanto riguarda i danni di immagine, trattandosi di reato contro la pubblica amministrazione, la questione competerebbe alla Corte dei Conti, ove venga avviata azione per danno erariale».

La decisione è stata presa sulla base del parere legale reso dall’avvocato Caterina Malavenda.

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