Sanità, accorpamento tra Lodi e Melegnano

La riforma del sistema socio-sanitario lombardo è stata divisa in due parti e la commissione regionale Sanità oggi ha approvato solo la parte relativa alla governance. Si sono espressi a favore Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, Ncd e Fratelli d’Italia. Le opposizioni invece hanno abbandonato l’aula in segno di protesta per la conduzione dei lavori e in aula, a rappresentare il centrosinistra, è rimasto solo il consigliere Umberto Ambrosoli (Patto civico).

Per quanto riguarda Lodi, l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) comprenderà Lodi e Melegnano, il Territorio ed i relativi Poli Ospedalieri afferenti all’ASL di Lodi e Milano 2. Lo spiega il consigliere regionale lodigiano Pietro Foroni che aggiunge: “Sono soddisfatto per il voto espresso oggi in Commissione. Si tratta di una scelta di buon senso che tiene conto della normativa vigente in base alla quale un’azienda ospedaliera non può avere un territorio da gestire ma un ASST. Questo si traduce nell’impossibilità di qualsiasi ipotesi di accorpamento con il San Matteo di Pavia o il San Paolo di Milano come inizialmente pensato. L’iter della riforma proseguirà adesso con una corposa discussione in Aula a partire dal prossimo 14 luglio, dove tutte le forze politiche saranno chiamate a fornire il loro contributo nelle sedute del Consiglio regionale appositamente convocate anche in orario notturno. La riforma non farà venir meno alcun servizio ai cittadini ma apporterà un risparmio della spesa pubblica pari all’8% su una base di 17 miliardi euro. Un risparmio significativo, che sarà utilizzato per migliorare ulteriormente i servizi e le prestazioni erogate a tutti i cittadini lombardi”.

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