Niente alberghi a Lodi per i 200 atleti paralimpici

Gli alberghi della città del Barbarossa? Poco accessibili ai disabili, soprattutto quando si verifica la necessità di ospitare un numeroso gruppo di persone con difficoltà motorie. È per questo motivo che i 200 atleti che nel weekend approderanno a Lodi per partecipare ai campionati italiani paralimpici di nuoto alloggeranno nel Sudmilano. Una manifestazione molto importante, perché si tratta dell’ultima tappa utile per qualificarsi ai mondiali previsti a Città del Messico dal 30 settembre al 6 ottobre.

A sollevare una riflessione sull’argomento è Massimiliano Tosin, delegato regionale della federazione italiana nuoto paralimpico, il quale ci tiene a subito a sottolineare che non è intenzionato a fare polemica e che il capoluogo non è diverso da tante altre realtà italiane o straniere. «La mia non vuole essere una critica - spiega -, non abbiamo trovato una grande accessibilità alle strutture, che sono piuttosto datate, e così è stato necessario provvedere al pernottamento spostandoci verso Melegnano. Capisco la difficoltà di avviare interventi che richiedono investimenti anche ingenti, tuttavia vorrei sensibilizzare sul tema per il futuro».

Tosin non vuole però che la questione dell’accesso alle strutture alberghiere offuschi l’importanza della rassegna che coinvolgerà 200 atleti con disabilità fisiche e sensoriali di 57 società, un evento che si terrà presso la piscina Faustina. Il delegato regionale racconta che da parte dei gestori dell’impianto c’è stata la massima disponibilità: «È una tra le piscine più funzionali e accessibili che ho visto in Italia», osserva Tosin. Il delegato regionale aggiunge poi che nella locandina che pubblicizza i campionati paralimpici c’è il logo della Provincia ma non quello del Comune: «Spero che ci sia un’amministrazione più reattiva - commenta -, il commissario ha pensato di non dare seguito alle nostre sollecitazioni di incontro».

Per quanto riguarda la possibilità per i disabili di accedere agli hotel di Lodi, Luigi Anelli, ultimo presidente degli albergatori (categoria che oggi deve eleggere il nuovo referente), ricorda - anch’egli senza intenti polemici - che la legge impone la presenza di un determinato numero di camere a favore di chi ha problemi motori. Tuttavia Anelli comprende la difficoltà di trovare una soluzione in città per il pernottamento degli atleti e condivide l’obiettivo di una maggiore sensibilizzazione sull’argomento. «Ognuno di noi pensa a garantire un più facile accesso alle strutture - dice Anelli -, allo stesso tempo però facciamo i conti con le realtà che abbiamo, perché gli investimenti per smantellare e rifare le camere sono sempre rilevanti. Di norma, inoltre - conclude - le richieste dell’utenza sono orientate verso altri tipi di servizi».

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