Lodi, il nuovo Pgt apre le porte all’ampliamento della moschea

Via libera tra le polemiche alla possibilità di un ampliamento della moschea del capoluogo. Il luogo di culto islamico di via Lodivecchio è pronto ad espandersi. Il comune di Lodi ha previsto che un altro capannone in zona Fanfani possa essere adibito a servizi religiosi per i musulmani. Una modifica urbanistica richiesta dall’associazione Al Waqf al Islami, che è stata accolta da palazzo Broletto. La discussione è avvenuta ieri sera in consiglio comunale, nell’ambito dell’esame del piano di governo del territorio. «L’allargamento ci sarà solo a seguito della presentazione di alcuni documenti, tra cui la richiesta di permesso di costruire e la convenzione - precisa il sindaco Lorenzo Guerini - . Ma non bisogna dimenticare come siamo giunti a questo punto. Siamo infatti arrivati alla localizzazione della Camolina per il luogo di culto islamico dopo la revoca della precedente assegnazione e un accordo con la comunità islamica».

Un tema che ha sollevato la protesta della Lega nord, che ha anche presentato un emendamento per impedire l’ampliamento. «Così si torna al piano di una grande moschea, magari costruita pezzo dopo pezzo - osserva Luigi Augussori del Carroccio - con questo provvedimento torniamo indietro di 10 anni. Noi riteniamo che la richiesta non sia in linea con la legge regionale. In primo luogo perché non c’è un’espansione residenziale che possa giustificare la scelta e manca poi una convenzione per questo nuovo spazio». Interpretazione normativa contestata dall’amministrazione municipale. E Andrea Dardi del Pdl: «Le moschee sono spesso luoghi di ritrovo politico e culturale. Non di rado ospitano predicatori di odio. Per questo io credo che ci voglia un registro degli imam e maggiore trasparenza sulle moschee». E Lorenzo Maggi del Popolo della Libertà ha preso le distanze della linea del centrodestra smarcandosi in modo significativo: «Le libertà vanno garantite soprattutto quando c’è qualcuno che non la pensa come noi. Nulla contro la richiesta degli islamici».

Per la maggioranza è intervenuto Antonio Bagnaschi (Federazione della sinistra): «Non mi pare siamo di fronte ad una colonizzazione culturale e religiosa. Evitiamo di finire in posizioni poco tolleranti. Faremmo un regalo agli integralisti».

Al termine della seduta, l’emendamento Lega (Carroccio che ha anche annunciato un ricorso al Tar in proposito) è stato bocciato a maggioranza, con Maggi del Pdl che si è schierato con il centrosinistra.

Al centro del dibattito anche il destino di altre aree dismesse e produttive di Lodi. In particolare il destino dell’area ex Abb. «Sulle aree dismesse si brancola nel buio, è bene porre il sigillo di parco urbano, così facendo le proprietà si muoverebbero con più delicatezza e chissà magari qualcosa di buono per i lodigiani potrebbe nascere», dice Carlo Truccolo della Lega. E l’assessore Leonardo Rudelli ha voluto precisare: «Siamo ormai vicini ad un accordo sull’area dell’exAbb. Ci stiamo confrontando sulle ricadute pubbliche del progetto». Infine anche dibattiti sul polo produttivo di San Grato e sull’area dello stabilimento Innocenti, in località Carazzina.

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