Lodi, l’Adda scende di un metro nella notte

Passata la paura della seconda ondata di piena in pochi giorni, l’incognita di nuove piogge

Il livello del fiume Adda, al ponte di Lodi, è sceso nella notte dal picco di 180 centimetri nuovamente raggiunto tra le 18 e le 19 di ieri fino al livello attuale, alle 9 di questa mattina, sabato 4 novembre, di poco più di 80 centimetri. La grande paura è passata, anche perché i tecnici giovedì prevedevano sì che il fiume sarebbe ritornato a livelli meritevoli di attenzione ma parlavano di 120 centimetri, e non dei 189 toccati nella notte tra giovedì e venerdì mattina. Il livello del fiume dopo una discesa nella giornata di venerdì è tornato a preoccupare nel tardo pomeriggio, fino a quota 179. A 180 la Protezione civile del Comune di Lodi deve montare le paratie, circa una trentina a partire dall’Isolabella e fino alla Piarda, di propria competenza, operazione che però prudenzialmente era già stata fatta nella serata del 31 ottobre, in vista dell’arrivo di un’ondata di piena del Brembo, non regimato, e in costanza di un fortissimo afflusso dal Lago di Como.

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Attualmente Olginate rilascia circa 660 metri cubi al secondo e il livello del lago è appena sopra i massimi storici del periodo, a quota 165 centimetri mentre ieri sera era arrivato a 169. Parte del lungolago di Como resta sott’acqua e impercorribile ma finalmente il deflusso del bacino è tornato superiore all’afflusso. A Lodi le paratie rimarranno installate almeno fino a lunedì, dato che da oggi pomeriggio e per la nottata tornerà a piovere per un nuovo anticiclone che però sul nord Italia preoccupa meno di quello di Ognissanti. Ma trattandosi di eventi più estremi rispetto al passato, sostenuti da differenziali di temperatura più elevati della media storica perché la superficie del mare, il Mediterraneo in particolare, è più calda, è richiesta una precauzione molto maggiore, dato che i modelli matematici possono sbagliare e potrebbero verificarsi ad esempio piogge molto più intense del periodo, magari concentrate su piccole aree ma con effetti disastrosi.

Sul Cittadino in edicola oggi e in digitale un’ampia cronaca della giornata di paura per la piena

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