LA PIENA DELL’ADDA Tra Turano e Cavenago sono decine i campi allagati

Il presidente interprovinciale di Confagricoltura lancia l’allarme per le coltivazioni di cereali vernini

«Siamo al lavoro in queste ore per formulare una stima dei danni a raccolti e strutture, dopo la pesante ondata di maltempo che ci ha colpiti», è il presidente di Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza, Francesco Pacchiarini a tracciare un bilancio provvisorio del passaggio della tempesta Ciaran sulla Lombardia, con venti molto forti sul Lodigiano e soprattutto le ondate di piena, finora due in tre giorni, del fiume Adda. «L’ennesimo evento estremo - dichiara - che impatta sulle nostre cascine».

Dai primi approfondimenti e dalle segnalazioni raccolte la situazione più critica è quella di alcune aziende agricole nei territori dei comuni di Cavenago d’Adda e Turano Lodigiano dove i terreni coltivati a cereali vernini, cioè che si seminano in autunno, sono stati allagati dalla fuoriuscita dell’Adda in piena. Gli accertamenti e i contatti con le imprese associate proseguiranno nelle prossime ore e nel fine settimana. Ma solo quando il fiume sarà tornato nel suo alveo si potrà fare un conto finale.

«In circostanze così estreme - afferma - occorrono risarcimenti adeguati e tempi certi e celeri per riceverli, mentre spesso i fondi insufficienti, la burocrazia e le lungaggini, rischiano di far desistere i nostri imprenditori dal presentare richiesta, perché hanno urgenza di riparare i danni per ripartire con le attività produttive. Un altro passaggio fondamentale è la revisione della normativa in materia di assicurazioni per la difesa del reddito».

Il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha stimato in 5-6 miliardi di euro le perdite provocate quest’anno in Italia dagli eventi climatici eccezionali: siccità, ai nubifragi, grandine, stravento che hanno colpito trasversalmente il comparto, dal Nord al Sud con modalità e incidenze diverse.

«I dati dimostrano, come abbiamo già più volte denunciato, la necessità di mettere in atto politiche e strategie incisive per contenere gli effetti del cambiamento climatico, uno sforzo che i nostri imprenditori stanno già sostenendo da tempo, con investimenti importanti in tecnologie e innovazione, e per il quale meritano vicinanza e supporto».

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