LODI La campagna di Legambiente “Città2030” oggi fa tappa nel capoluogo

Alle 17, al Calicantus, gli esponenti dell’associazione e di Ciclodi smonteranno le più popolari bufale in tema di mobilità

Tappa lodigiana della campagna “Città2030” di Legambiente

Lodi verso il Modello ’Città 15 Minuti’ attraversabile a 20 o 30 all’Ora

«Potenziamento del trasporto pubblico, piste ciclabili e attraversamenti ciclo pedonali della linea ferroviaria e delle strade trafficate. Sono le priorità per rendere facilmente accessibili tutti i quartieri e i servizi cittadini. Ecco il principio guida del PUMS».

Alle 17 di oggi, appuntamento per smontare le principali fake-news sulla mobilità

Dopo Avellino, Messina, Reggio Calabria e Napoli, la campagna itinerante “Città2030: le città e la sfida del cambiamento” fa ora tappa anche a Lodi.

L’iniziativa organizzata da Legambiente nell’ambito della Clean Cities Campaign si propone di promuovere una mobilità sostenibile e a zero emissioni.

In occasione della tappa lodigiana, Legambiente insieme a Fiab CicloLodi ha organizzato un incontro per sfatare false convinzioni, affermazioni populiste, come quelle che mitizzano la velocità automobilistica nel centro abitato.

A 30 all’ora si ferma la città. Falso. In realtà, la velocità media di spostamento in auto in tutta Italia è di 29 km/h (Fonte: UnipolSai, 2022). In ambito urbano solo l’1% degli spostamenti supera i 30 km/h. In Europa si va dai 19 km/h di Londra e Berlino ai 26 km/h di Varsavia. In Italia, che registra il più alto numero di auto pro-capite in Europa, i centri urbani sono spesso congestionati, e le medie di percorrenza sono tra le più basse, sempre al di sotto dei 30 km/h. Infatti, secondo il Global Traffic Scorecard (Gts) di Inrix, la velocità media è di 24 km/h a Milano, 16 km/h a Roma e 14 km/h a Palermo. Questi dati confermano che più ci sono auto e traffico, più si va piano. Pertanto, una guida a velocità uniforme e costante risulta più efficiente rispetto ad accelerazioni e code.

Questo sarà solo un esempio di “unfakenews” presentata dalla giornalista Cristina Vercellone e smentita da Edoardo Galatola di Fiab e Andrea Poggio di Legambiente, nel corso dell’aperitivo presso il Calicantus bar nel pomeriggio di oggi, a partire dalle ore 17.00.

In occasione della tappa, Legambiente ha presentato i dati sull’inquinamento atmosferico e le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana, accompagnando il tutto con proposte concrete per trasformare il capoluogo lombardo in una vera clean city entro il 2030.

Lodi dovrà fare i conti con il poco tempo a disposizione, solo sei anni, per abbattere drasticamente le concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici.

Entro il 2030, infatti, dovrà ridurre del 30% il PM10, del 45% il PM2.5 e del 17% l’NO2 per rispettare i limiti previsti dalla nuova direttiva sulla qualità dell’aria. Obiettivo raggiungibile intervenendo in maniera trasversale e strutturale sulle principali fonti, oltre al riscaldamento (vedi caldaia a gas al Tribunale e le stufe), in città soprattutto il traffico. Il tasso di motorizzazione a Lodi è, infatti, nella parte alta della classifica nazionale, con ben 59 auto ogni 100 abitanti.

«Lodi ha avviato il percorso istituzionale per dotarsi del PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile)», ha ricordato Andrea Poggio di Legambiente Nazionale. «Il primo adempimento sarà quello di condividere gli obiettivi del cambiamento da disporre nel Piano: il potenziamento del trasporto pubblico, l’incremento delle piste ciclabili e degli attraversamenti ciclo pedonali della linea ferroviaria e delle strade trafficate. Sono le priorità per rendere facilmente accessibili tutti i quartieri e i servizi cittadini».

Città come Parigi e Milano si propongono l’obiettivo di servizi di prossimità, di “città dei 15 minuti”: Lodi lo sarebbe già se limitasse le auto e rendesse più accessibili e sicuri gli accessi in bicicletta e a piedi (in particolare per anziani e bambini) in tutti i quartieri: specie quelli oltre la ferrovia e oltre Adda. Anche potenziando il trasporto pubblico con bus e navette e fermando le auto nei parcheggi attorno al centro.

Lodi e il lodigiano, inoltre, sono territorio di pendolarismo (su Milano, Lodi e il lodigiano, persino Piacenza): il vero cambiamento avverrà quando Trenord garantirà un servizio sicuro e veloce e la stazione di Lodi si trasformerà in hub per la mobilità del territorio: l’accessibilità ciclo-pedonale alla stazione, la stazione degli autobus, servizi comodi ed efficienti di sharing mobility e di “servizi a chiamata” (come nel cremasco), che colleghino la stazione alla città e all’intera Provincia. Questi elementi sono obiettivi irrinunciabili del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) di Lodi.

Città2030 di Legambiente è un viaggio in 18 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere una mobilità a zero emissioni e per chiedere città più vivibili e sicure. Dopo Lodi (19/02), si fermerà a Trieste (20/02), Pescara (21-22/02), Bologna (24/02), Padova (24/02), Perugia (24/02), Roma (26/02), Milano (27/02), Latina (28/02), Firenze (29/02-1/03), Torino (1-2/03), Catania (1-2/03), Lecce (3-5/03) e Genova (04-05/03).

Il racconto della campagna e la petizione. È possibile seguire tutte le tappe di Città2030 sulle pagine Facebook, Instagram Legambiente Lab e Twitter GreenMobility. Legambiente lancia anche per quest’anno la petizione on line “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” con la quale chiede al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Per firmare: https://attivati.legambiente.it/malaria

L’evento “Lodi Mobilità - Unfakenews” verrà trasmesso dalle ore 17 in diretta streaming su Facebook e sul canale YouTube di Legambiente Lodi.

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