Lodi, ecco le paratie anti-alluvioni

Ieri mattina, i veicoli della Protezione civile di Lodi hanno tagliato la nebbia spessa che dominava l’argine dell’Adda. Un’esercitazione per evitare che, a dieci anni dalla piena che ha devastato mezza città, le piogge autunnali facciano ancora temere il peggio.

Alle otto e un quarto, tredici volontari, accompagnati da alcuni tecnici del comune, hanno raggiunto il parchetto in zona Isolabella, dove è presente il muro di contenimento costruito tre anni fa per evitare che l’acqua fuoriesca dal letto del fiume e invada tutta la città bassa.

Nel muro ci sono due aperture per consentire il passaggio ai pedoni, che in caso di alluvione sono sigillate con delle paratie mobili: ieri mattina, le paratie sono state caricate sul mezzo del comune alle 7 e 45, e alle 9 e un quarto già erano completamente montate all’Isolabella.

«I tempi sono buoni, considerando che una piena disastrosa è sempre annunciata - ha spiegato l’assessore alla Protezione civile, Umberto Pensa, che ha assistito all’esercitazione -. Si guarda il livello dell’Adda a Lodi, ma calcolando il livello del Brembo e del lago si può sapere se dobbiamo davvero preoccuparci. In ogni caso, c’è un sistema di avvertimento creato dalla Regione, che avverte con sei ore di anticipo se il rischio d’esondazione diventerà elevato».

In un’ora e mezza, invece, la città dovrebbe essere messa in salvo, anche se qualche volontario ha espresso delle perplessità: «Ci abbiamo messo poco perché eravamo stati avvertiti, ma bisogna aggiungere il tempo necessario perché i volontari, magari dal lavoro o da fuori Lodi, raggiungano la sede. Le prossime paratie da costruire dovranno essere fatte in modo diverso, come dei cancelli, in modo da evitare il tempo perso per il trasporto delle “assi” di alluminio».

Montate e smontate le paratie, la carovana della Protezione civile si è spostata lungo la strada provinciale 115, e all’intersezione con il canale Muzza ha testato due motopompe idrovore, impiegate in una prova di aspirazione e scarico dell’acqua del canale. «Queste macchine - hanno spiegato i volontari - sono in grado di pompare migliaia di litri d’acqua in pochi minuti, e quindi danno un grande contributo nella lotta alle alluvioni». Nei progetti dell’assessorato, poi, dovrebbero essere acquistati anche dei gommoni, per trarre in salvo chi eventualmente dovesse rimanere circondato da una piena.

Dopo una mattinata di lavoro, Alberto Panzeri, da dieci anni coordinatore locale del gruppo di Protezione Civile di Lodi, si è dichiarato soddisfatto. «Facciamo molte esercitazioni mirate su diversi pericoli - ha affermato -, a cui si aggiungono almeno quaranta interventi durante l’anno. Il nostro punto di forza, però, è che ci troviamo sempre per confrontarci e capire dove migliorare. Siamo pronti per affrontare anche situazioni difficili».

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