LODI Dal sindacato una panchina “parlante” che racconta storie di violenze e soprusi VIDEO

L’iniziativa della Camera del Lavoro con la cooperativa Eureka!: sulla seduta le donne potranno annotare le proprie personali vicende

Non una semplice panchina rossa ma un’oggetto simbolico che riporta le tracce della vera sofferenza: stralci di carta strappata, ingiallita dal tempo e dell’indifferenza ma intrisi di lacrime e di speranza. Come quella di Simona, operaia che trascorre le giornate piegata a riempire scaffali, umiliata dai clienti che non trovano il prodotto ricercato. O le difficoltà di una mamma lavoratrice come Stefania, psicomotricista, che spera di poter lavorare a pieno ritmo ma non le è concesso perché è mamma, senza un aiuto nell’accudimento del figlio; e poi Patrizia, “donna delle pulizie” sospesa dal lavoro che chiede giustizia e il reintegro.

Grazie all’iniziativa lanciata dalla Camera del lavoro di Lodi, ora anche la Cgil avrà la sua panchina rossa. Ma non una qualunque: realizzata dal lavoro dei ragazzi del centro socio educativo della cooperativa Eureka!, la panchina rappresenta una vera opera artistica. Tante mani stese di color rosso vivo e intarsi in decupage che riportano le storie scritte dalle mani dalle donne del Lodigiano che hanno aderito all’appello di Cgil annotando storie personali legate a soprusi, ingiustizie e violenze.

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