La città sotto una cappa di smog

Il Pm 10 è stato alle stelle per tutta la settimana, e probabilmente lo sarà ancora nei prossimi sette giorni: Lodi e il Lodigiano sono sotto la cappa degli inquinanti.

Da venerdì scorso 18 novembre fino a giovedì 24 (ultimo giorno di cui erano disponibili i dati Arpa Lombardia), la media giornaliera del valore registrato per le polveri sottili in quasi tutte le centraline di rilevazione del Lodigiano è sempre stato sopra il valore limite di 50 microgrammi per metro cubo, arrivando al picco di 93 registrato giovedì dalla centralina di Lodi in viale Vignati.

Giovedì è stata la giornata peggiore per il Lodigiano, con la concentrazione media dell’area più alta di Lombardia. Questo valore, considerato un buon indicatore dell’esposizione della popolazione agli inquinanti, ha fatto segnare per Lodi 82 microgrammi per metro cubo, superiore anche a quello di Milano, Como, Sempione, Meratese, a 80 microgrammi, e di tutte le altre aree lombarde.

Ma tutta la settimana, in tutta la provincia, l’aria è stata inquinata. Nella Bassa, alle centraline di Codogno e di Bertonico, la soglia è stata superata il 18 e tutti i giorni di rilevazione fino a giovedì. Attorno a Lodi, nelle due centraline del capoluogo a Sant’Alberto e in viale Vignati, e in quelle di Montanaso e di Tavazzano, il valore è andato oltre soglia da sabato 19 fino a giovedì. In riva al Po, la centralina di San Rocco ha segnato il superamento della soglia da lunedì 21 fino a giovedì. E tutto lascia supporre che anche ieri i valori siano andati oltre soglia, una condizione attesa anche nei prossimi giorni.

«Ci è stato chiesto di rilevare e trasmettere i dati a Regione e comuni anche nel fine settimana perché le condizioni meteo restano favorevoli alla concentrazione di inquinanti nell’area - spiega il direttore di Arpa Walter Di Rocco -. Ci attendiamo una situazione analoga per tutta la prossima settimana. Lo scarso ricambio di aria e la nebbia sono condizioni molto favorevoli all’accumulo di inquinanti».

Il Pm 10 è un inquinante cosiddetto ubiquitario ovvero che si genera in un posto ma che si ridistribuisce in una zona omogenea in maniera uniforme. La pianura padana in genere costituisce un’area omogenea ben definita, e nell’inquinamento Lodi e Milano sembrano andare a braccetto.

Del resto proprio la pianura padana ha il record delle città italiane che soffrono maggiormente lo smog. A fronte di un numero massimo di sforamenti rispetto al valore limite che è stabilito in 35 all’anno, secondo i dati di Legambiente lunedì scorso Lodi aveva già passato il valore per 66 volte nel 2011, arrivando alla 16esima posizione assoluta della non invidiabile classifica delle città più esposte alle polveri sottili, capeggiata da Torino e Milano.

Con l’ultima settimana di inquinamento, però, le giornate di sforamento a Lodi sono già arrivate a 70, il doppio di quelle tollerate dalla normativa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA